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I FRUTTETI E I VIGNETI POTREBBERO CONTRIBUIRE ALLA DIFFUSIONE DEL VIRUS DEL NILO, MALATTIA CHE PUÒ COLPIRE ANCHE LE PERSONE E PORTARE ALLA MORTE SE NON RICONOSCIUTA. LO DICE UNO STUDIO CONDOTTO DAGLI SCIENZIATI DELLA WASHINGTON STATE UNIVERSITY

I frutteti e i vigneti potrebbero contribuire alla diffusione del virus del Nilo. Lo dice uno studio condotto dagli scienziati della Washington State University, pubblicato sulla rivista “PLoS One”. Il virus del Nilo occidentale (da un ceppo di cui fanno parte anche il virus della febbre gialla, il virus dell’encefalite di Saint-Louis e il virus dell’encefalite giapponese) causa mal di testa e febbre particolarmente alta e, se non riconosciuto, può portare alla morte. La malattia ha un andamento endemico-epidemico ed è diffusa soprattutto in Africa (specie in Egitto). Colpendo sia i cavalli, sia le persone, il virus del Nilo costituisce una minaccia per i cavalli e per le persone dove la malattia è diventata endemica.

Secondo gli studiosi, frutteti e vigneti sarebbero legati a una maggiore presenza del virus negli animali che li popolano e a una più grande capacità degli insetti di trasmettere il virus ai cavalli e alle persone. La ricerca descrive in dettaglio di come la malattia si muove attraverso il paesaggio e illustra l’interazione fra la destinazione dell’ambiente naturale e l’attività del virus in alcuni organismi ospiti chiave.

Le aree agricole, dopo la comparsa del virus nel 1999 a New York, sono risultate quelle con una percentuale più alta di persone infettate, anche se ancora non è stato chiarito il perché. I ricercatori hanno scoperto che gli habitat con il maggior numero di cavalli e uccelli infetti hanno anche più zanzare, così come pettirossi americani e passeri, le due specie di animali più implicati nella diffusione della malattia.

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