L’ITALIA IN CUCINA “STECCA” AL “BOCUSE D’OR” 2013: SOLO LA VENTESIMA PIAZZA PER ALFIO GHEZZI (LOCANDA MARGON). SUI TRE GRADINI DEL PODIO THIBAUT RUGGERI (FRANCIA), JEPPE FOLDAGER (DANIMARCA) E NORIYUKI HAMADA (GIAPPONE)

Questa volta l’Italia tra i fornelli, che negli anni ci ha abituato a grandi imprese, imponendosi sempre al top di concorsi e gare per innovazione e fantasia, non è riuscita a confermarsi: al “Bocuse d’Or” 2013, concorso nato nel 1987 da un’idea dello chef francese Paul Bocuse, lo chef Alfio Ghezzi della “Locanda Margon” di Trento, aiutato dal giovanissimo Sebastiano Cont (17 anni e un grandissimo talento secondo gli addetti ai lavori), non va oltre la ventesima posizione, stando al palato della giuria e di un pubblico fatto di 1.800 appassionati. Ad imporsi tra i 24 finalisti provenienti da altrettanti Paesi e da 3 Continenti, in quella che è di diritto tra le competizioni culinarie internazionali più prestigiose, il francese Thibaut Ruggeri, vice chef da Lenôtre a Plaisir, nella regione di Parigi, che ha conquistato tutti con il “Filetto di manzo nella mente di un Rossini” e il “Rombo con infusione di perle a base di erbe”. Al secondo posto il danese Jeppe Foldager (Bocuse d’argent), seguito dal giapponese Noriyuki Hamada (Bocuse de bronze). Info: www.bocusedor.com

Fuori dal podio e fuori anche dai premi speciali, l’Italia, rappresentata in giuria da un presidente d’eccezione, Enrico Crippa, l’ultimo ad aggiudicarsi le 3 stelle Michelin nel Belpaese (e senza diritto di voto per l’occasione): il premio per la “Miglior promozione” se l’aggiudica infatti il Guatemala, “Miglior poster” l’Ungheria, “Miglior commis” Kristian Curtis (Regno Unito), “Miglior piatto di pesce” la Norvegia, “Miglior piatto di carne” ancora il Regno Unito.