“Gli agricoltori che piantano anche gli alberi nei propri appezzamenti dovrebbero essere ricompensati per i servizi ambientali che forniscono mediante incentivi finanziari o altre forme di agevolazioni come sovvenzioni, esenzione fiscale, programmi di partecipazione ai costi, forme di micro-credito”: è la proposta che arriva dalla Fao nella nuova guida “Advancing Agroforestry on the Policy Agenda”, rivolta a responsabili politici, amministratori, Ong ed istituzioni governative e dove si indica come integrare il settore agroforestale nelle strategie nazionali. “Il valore del carbonio sequestrato e gli altri servizi ambientali forniti dagli alberi - afferma la Fao - potrebbero perfino essere impiegati per pagare gli interessi. In Costarica - spiega la Fao citando un esempio positivo - un fondo nazionale di finanziamento istituito nel 1996 per sovvenzionare attività forestali è stato esteso nel 2001 e nel 2005 ai sistemi agroforestali che integrano coltivazioni alimentari, alberi e zootecnia”.
Negli ultimi otto anni, sono stati firmati più di 10.000 contratti di forestazione con il risultato che nelle aziende agricole sono stati piantati oltre 3,5 milioni di alberi. “In molti Paesi il potenziale del settore agroforestale per far migliorare le condizioni degli agricoltori, delle comunità e del settore industriale non è stato sviluppato a pieno - afferma Eduardo Mansur, direttore della Divisione Fao Valutazione, Gestione e Conservazione delle Foreste - nonostante i numerosi vantaggi di uno sviluppo del settore - aggiunge - esso è stato penalizzato da politiche inadeguate, da limiti di natura giuridica e dalla mancanza di coordinamento tra i diversi ambiti che coinvolge: agricoltura, settore forestale, sviluppo rurale, ambiente e commercio”.
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