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LA BISTEFANI PASSA ALLA BAULI ... I KRUMIRI PARLANO VENETO: LA CESSIONE AZIENDA DOLCIARIA E’ UFFICIALE. NASCE UN GRUPPO DA 500 MILIONI

Alla fine i panettoni si sono mangiati i biscotti. Dopo mesi di trattative, che a Natale sembravano sul punto di interrompersi, i veronesi della Bauli hanno acquisito la Bistefani, gruppo dolciario piemontese celebre per i suoi krumiri. L’operazione consente di mantenere nel nostro Paese un pezzo importante del made in Italy, dando vita ad un gruppo da 500 milioni di fatturato e 1.100 addetti. La firma dell’atto finale ieri, a conclusione di un percorso di avvicinamento tra i due gruppi iniziato lo scorso settembre, sulla scia delle difficoltà finanziarie della Bistefani. Top secret i termini dell’accordo, nel quale dovrebbero però rientrare i debiti - 35 milioni di euro - dello storico biscottificio casalese fondato dalla famiglia Viale nel 1955.
“Lascio ad un amico, Alberto Bauli, con il quale c’è un rapporto di stima da oltre vent’anni”, commenta Alberto Viale, fino a ieri presidente della Bistefani Gruppo Dolciario, 75,4 milioni di ricavi nel 2011. Una azienda sana, con un prodotto di qualità, che paga la crisi della controllante, la Luigi Viale Spa, attiva anche nella grande distribuzione con il marchio Dimeglio.
Già da oggi comincerà il passaggio di consegne tra le due proprietà, la vecchia e la nuova, che a Motta, Alemagna, Bauli, Tartufone e Doria unisce ora anche Buondì, Girella, Yo-Yo e Ciocorì. Oltre, appunto, ai krumiri, i biscotti “a manubrio”, la forma dei baffi di Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia morto nello stesso anno in cui nasceva la loro ricetta, il 1878. Prima di stilare il piano industriale del nuovo gruppo, e dare vita alle nuove sinergie, Bauli dovrà verificare gli assetti organizzativi interni. Le sinergie, comunque, saranno notevoli e permetteranno alla multinazionale veneta di destagionalizzare la sua produzione, per meta’ legata ai prodotti (panettoni e colombe) da ricorrenza. Domani Bauli sarà, a Villanova Monferrato, per incontrare le maestranze. Oltre 140 dipendenti - 180 con gli impiegati amministrativi della sede di Milano - che, almeno per il momento, non dovrebbero essere toccati. Il veneti sembra intenzionato a farli diventare i “pasticceri” del gruppo dolciario, trasformando lo stabilimento nel suo polo d’eccellenza. Per proseguire una tradizione secolare.
Fonte: Ansa

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