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L’ITALIA N. 1 IN UE PER EXPORT DI PRODOTTI BIO, ALLA CONQUISTA DELLA GERMANIA E DI “BIOFACH” (NORIMBERGA, 13/16 FEBBRAIO), DOVE GIÀ ESPORTANO 9 AZIENDE ITALIANE SU 10, MA IL MERCATO HA UN POTENZIALE DI 13 MILIARDI DI EURO A LUNGO TERMINE. COSÌ LA CIA

L’Italia è il primo Paese europeo per esportazioni di prodotti biologici, dove si trova un terzo delle imprese biologiche europee con una superficie coltivata a “bio” pari a oltre 1 milione e 200.000 ettari. I prodotti più esportati? Ortofrutta (55%), vino (11,2%), conserve di pomodoro (8,5%) e olio d’oliva (6,2%). Parola di Anabio, l’associazione nazionale agricoltura biologica della Cia-Confederazione italiana agricoltori che scatta la fotografia del settore in occasione di “BioFach”, il Salone mondiale del “bio”, vetrina internazionale fra le più importanti per le aziende agricole vocate all’export, di scena dal 13 al 16 febbraio a Norimberga in Germania, uno dei maggiori mercati, dove l’alimentazione “organic” è un’abitudine radicata, con un fatturato medio che arriva a 6 miliardi di euro l’anno, vale a dire quasi un terzo del valore complessivo del comparto in Ue (20 miliardi).

Già oggi, tra le imprese italiane “bio” internazionalizzate, 9 su 10 esportano in Germania, spiega Anabio Cia, ma c’è ancora un enorme margine di crescita oltreconfine, visto che secondo l’Ice (Istituto nazionale per il Commercio Estero) il potenziale del biologico nel mercato tedesco si aggira a lungo termine intorno ai 13 miliardi di euro. E tra i prodotti “bio” che l’Italia esporta in Germania, spiega Anabio, il primo posto è occupato evidentemente dall’ortofrutta (55%), di cui Berlino è importatore netto mentre il Belpaese è “l’orto d’Europa”. Seguono vino biologico (11,2%), conserve di pomodoro (8,5%), olio d’oliva (6,2%) e “altri prodotti” (18,5%).

“BioFach”, quindi, è una grossa opportunità per le nostre aziende “bio”, dal punto di vista della visibilità e del business, conclude la Cia, tanto più che solo nell’ultimo anno il numero degli operatori del settore è passato da 47.663 unità a 48.269 e oggi in Italia si trova un terzo delle imprese biologiche europee, con una superficie coltivata a “bio” pari a oltre un milione e 200.000 ettari.

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