02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

DIETRO AL PADRE DELLA CUCINA ITALIANA MODERNA, PELLEGRINO ARTUSI, SI MUOVEVA TRA I FORNELLI LA FEDELE MARIETTA, CUI CASA ARTUSI E IL COMUNE DI FORLIMPOPOLI DEDICA IL “PREMIO MARIETTA”, DEDICATO A TUTTI GLI APPASSIONATI DI CUCINA

Marietta è una figura simbolica della storia enogastronomica italiana, fu la governante del padre della cucina moderna del Belpaese, Pellegrino Artusi, “figura alta, slanciata; figura giovanile nonostante i capelli bianchi; figura distinta e signorile” come viene descritta in documenti ritrovati recentemente e pubblicati nel volume “Artusi e la sua Romagna”.
Una figura fondamentale nella vita di Pellegrino Artusi, se si pensa che proprio a lei il gastronomo romagnolo lasciò in eredità, oltre al lascito di ben 8.000 lire (all’epoca una piccola fortuna), i diritti d’autore de “La Scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”. Marietta stava ai fornelli provando e riprovando centinaia di ricette, mentre l’Artusi correggeva, rivedeva le dosi, riscriveva i procedimenti, integrava i suggerimenti, spiegava e commentava con riflessioni personali. E proprio alle Mariette del 2013 è dedicato il “Premio Marietta”, il concorso nazionale promosso dal Comune di Forlimpopoli, in collaborazione con Casa Artusi e l’Associazione delle Mariette: uomini o donne non fa differenza, l’importante è essere cuochi dilettanti animati dalla passione per i fornelli e realizzare una ricetta ispirata al celebre manuale artusiano.
Info: www.pellegrinoartusi.it - www.casartusi.it

Focus - La figura di Marietta Sabatini: una vita alla corte di “re” Artusi
“La fedele Marietta” è una figura centrale nell’opera dell’Artusi. In ombra, certo, se l’angolo di visuale è la ribalta letteraria, ma in primo piano se si guarda alla sostanza gastronomica e alla solidità del successo della “Scienza in cucina”. Oltre a parte dell’eredità e ai diritti d’autore di cui si è detto, Pellegrino Artusi a lei dedicò la ricetta del panettone (Panettone Marietta 604, alla quale Artusi non volle mai sostituire la ricetta del dolce milanese), che si trova nel manuale perché “è brava cuoca e tanto buona ed onesta da meritare che io intitoli questo dolce col nome suo, avendolo imparata da lei”.
Cameriera e cuoca, Marietta era originaria di Massa e Cozzile, un piccolo paese collinare della provincia di Pistoia, dove nacque nel 1860.
Fu presa a servizio da Artusi intorno al 1887-1888, e gli rimase vicino, discreta efficiente fedele, fino alla fine. Governante, ma anche accompagnatrice dei soggiorni estivi sulla montagna pistoiese, ai Bagni di Montecatini o a Viareggio, è lei a rivelarci le abitudini quotidiane del riverito padrone, le sue frequentazioni, le sue passioni, e in particolare l’amore per i libri.
In una intervista del 1932 pubblicata sulla Cucina Italiana Marietta parla così di Artusi: “L’unico suo divertimento era lo scrivere. Il libro lo cominciò quasi per ischerzo. Poi vide che gli veniva bene e vi si appassionò. A poco a poco venne ad avere una corrispondenza con persone d’ogni ceto e d’ogni parte d’Italia. Scriveva sempre. Si alzava la mattina alle otto e si metteva a tavolino fino all’ora del pranzo. Poi riprendeva a scrivere per qualche ora. Ed era un continuo alternarsi fra lo studio e la cucina, la penna e le pentole. Si provavano le ricette, tutte, una ad una. Accanto a lui instancabile era sempre il suo cuoco che gli voleva tanto bene. Io pure non lo lasciavo mai. Altri compagni fedeli gli erano i due gatti ai quali dedicò la prima edizione del suo libro … La cucina era per lui un campo d’azione. Un luogo di studio. Io ho ancora e tengo come fossero gioielli le sue bilance, i suoi arnesi, tutto quanto gli era necessario ed egli adoperava sempre”.
E ancora: “Era un terribile giudice delle pietanze, sapeva al solo assaggio riconoscere gli ingredienti e trovare qualsiasi difetto, immediatamente. A parte la cucina gli piaceva leggere … Era un uomo coltissimo, ed amava istruire anche me. Ed io gli ero tanto riconoscente per questo”.

Focus - Premio: come si può partecipare
Per partecipare occorre inviare una ricetta originale di un primo piatto (pasta fresca o secca o riso) eseguibile in un tempo massimo di due ore. Requisito indispensabile, la presenza di riferimenti alla cucina domestica regionale, alla filosofia e all’opera dell’Artusi, tanto negli ingredienti quanto nella tecnica di preparazione e di presentazione.
La partecipazione (gratuita) è esclusivamente riservata a cuochi dilettanti. Le ricette eseguite devono contenere gli ingredienti (per 5 persone), il tempo di preparazione e il tipo di cottura (forno, fornello, altro), i riferimenti all’opera artusiana. All’interno della busta l’autore dovrà indicare le proprie generalità, un numero di telefono, un indirizzo di posta elettronica, e l’attività lavorativa che attesti lo status di “dilettante” di eno-gastronomia.
Una giuria di esperti selezionerà, fra tutte le ricette pervenute, le cinque finaliste. I cuochi finalisti saranno invitati a cucinare i loro piatti, come di tradizione, nella 17ª edizione della Festa Artusiana, kermesse gastronomica in calendario dal 22 giugno al 30 giugno 2013 a Forlimpopoli. La cerimonia ufficiale di premiazione del concorso si svolgerà a Forlimpopoli, nei giorni della manifestazione.
Per il vincitore in palio un premio di 1.000 euro, mentre tutti i finalisti riceveranno 5 Kg di pasta. La giuria sarà composta da esperti e presieduta da Verdiana Gordini, Presidente dell’Associazione delle Mariette che, in nome della cuoca di Artusi, promuove in Casa Artusi la cultura gastronomica di tradizione.
La vincitrice 2012 è stata Raffaella Bugini di Valbrembo in provincia di Bergamo, responsabile di una filiale di banca, che ha stregato la giuria con un “Risotto al moscato di scanzo con biligòcc e fonduta di strachitund”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli