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CON LA CRISI ANCHE L’ACQUA VA IN ROSSO: FERRARELLE CHIUDE IL 2012 A MENO 3 MILIONI DI EURO. MA IL 2013 SARÀ “MIGLIORE” E PER IL FUTURO IL GRUPPO “PUNTA AD ACQUISIZIONI NEL FOOD”. COSÌ L’AD CARLO PONTECORVO ALLA PRESENTAZIONE DEI 120 ANNI DEL BRAND

Con la crisi anche l’acqua va in rosso: Ferrarelle, noto marchio italiano delle acque minerali, ha segnato una perdita 2012 di 3 milioni su un fatturato netto di 130 milioni. Ma nel 2013 l’azienda prevede un risultato “migliore” e per il futuro il gruppo “punta ad acquisizioni nel food”. Parola del presidente e ad Carlo Pontecorvo alla presentazione dei 120 anni del brand, di scena oggi a Milano, che spiega che a pesare sui conti del 2012 è stata anche la politica promozionale di vendita.

Ad impattare sulla perdita del 2012 sono i costi straordinari, tra cui la creazione di una nuova forza di vendite diretta e di un direttore commerciale, gli investimenti sui singoli marchi (Ferrarelle, Boario e Vitasnella) ma soprattutto l’aumento delle iniziative promozionali. “Abbiamo seguito la tendenza del mercato - spiega Pontecorvo - e abbiamo tirato giù i prezzi. Ferrarelle è un’azienda finanziariamente sana, che non è gravata da debiti se non quelli fisiologici legati ai costi industriali’’. “Per il 2013, l’azienda stima un fatturato netto di 130 milioni di euro - sottolinea Pontecorvo - e il 13/14% del fatturato sarà destinato alla comunicazione”. Inoltre, l’obiettivo dell’imprenditore campano è di espandersi anche nel mercato del food: “circa un mese fa abbiamo fatto un’offerta ad un’azienda italiana che opera nel food service, ma è stata rifiutata. Siamo pronti ad avanzarne altre per provare a diversificare”.

Ferrarelle oggi è il quarto gruppo del settore con oltre l’8% delle quote di mercato. Dal 2005, quando la famiglia Pontecorvo ha acquistato Italacquae dal gruppo Danone, ha “operato un profondo rinnovo”. La storica azienda delle acque minerali, dal 1893 sulle tavole degli italiani, è passata dalla famiglia Violati (1925) alla famiglia Agnelli, che la controllava insieme a Danone, tramite Ifil.

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