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UN CAPPUCCINO FATTO AD ARTE? ECCO LA REGOLA DELLE “5 M” E IL SEGRETO DEL CAPPUCCINO PERFETTO È SVELATO, CON CHIARA BERGONZI, LA GIOVANE CAMPIONESSA ITALIANA DI LATTE ARTE, IN CATTEDRA A CARRARA

Non Solo Vino
Chiara Bergonzi in preparazione Cappuccino

Un cappuccino fatto ad arte? Miscela, macinadosatore, macchina per l’espresso, mano dell’operatore e manutenzione. Ecco la regola delle “5 M” ed il segreto di come fare alla perfezione la bevanda a base di caffè e latte, che leggenda narra sia stata inventata da un frate cappuccino, è svelata. E per imparare Chiara Bergonzi, la giovane campionessa italiana di Latte Arte, l’arte di decorare il cappuccino, sale in cattedra a “Tirreno Ct Ospitalità Italia”, a Carrara da ieri al 7 marzo (www.tirrenoct.it).
Per non sbagliare allora, la prima cosa è la miscela (Caffè Arabica 100%), poi il macinadosatore, la macchina per l’espresso che deve essere leggermente più in alto, la mano dell’operatore che ovviamente conta e infine la manutenzione. Il vero segreto sta poi nella montatura del latte (fresco, intero e soprattutto freddo di frigo). Il vapore deve partire dall’alto e toccare appena il latte. Con l’esperienza si sente a orecchio la montatura che deve essere graduale. Una volta creata la schiuma si passa ad amalgamarla con il resto del latte (il tipico gesto di rotare o sbattere il bricco). Infine, va versato gradualmente nel caffè e all’occhio deve presentarsi con la corona esterna più scura. Facile a dirsi, più difficile a farsi, è questa la ricetta per fare un cappuccino come si deve.

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