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“SONO OTTIMISTA SU UN’INTESA CON L’EUROPA, PIÙ AFFAMATA CHE IN PASSATO PER UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO. I PILASTRI DEL NOSTRO EXPORT SONO AGRICOLTURA, TECNOLOGIA E MANIFATTURIERO”. PAROLA DEL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, BARACK OBAMA

“Quando i turisti vengono spendono, e queste sono esportazioni. Grazie alla partnership pubblico-privato siamo riusciti ad accelerare le procedure dei visti cos’ da facilitare gli ingressi e promuoverci come destinazione turistica”. Parola di Barack Obama, presidente di quegli Usa che per l’Italia del vino e dell’agroalimentare sono il mercato n. 1. E che puntano forte sull’export, di cui l’agricoltura è un pilastro: “sono ottimista su un’intesa con l’Europa, più affamata che in passato per un accordo di libero scambio”. Un accordo cruciale, per Obama, quello tra Usa e Europa, anche dal punto di vista dell’agroalimentare (basti pensare che gli Usa, per l’Italia, sono il mercato straniero n. 1 del vino e non solo): “ritengo che quello che sia cambiato - ha detto Obama -nell’incontro del President Export Council - è il riconoscimento in Europa della difficoltà di delineare a questo punto una ricetta per la crescita, anche per le misure di austerity adottate, in assenza di una più aggressiva componente commerciale. Alcune delle differenze si sono assottigliate, sono state trovate aree di terreno comune dal punto di vista regolamentare e delle dogane senza creare danni a nessuno, ma semplicemente rivedendo gli accordi esistenti, quindi c’è spazio per trovare un’intesa. Agricoltura, tecnologia e manifatturiero sono i tre settori che spingono le esportazioni americane”.

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