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“LA POSIZIONE RAGGIUNTA DAL CONSIGLIO UE MOSTRA QUALCHE PASSO AVANTI E QUALCHE ARRETRAMENTO, MA È UN PASSAGGIO FONDAMENTALE PER LA PAC”. COSÌ DE CASTRO A CONCLUSIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DELL’AGRICOLTURA UE. AL VIA L’11 APRILE I NEGOZIATI

“La posizione raggiunta dal Consiglio mostra qualche passo in avanti e qualche arretramento rispetto alla proposta del Parlamento, ma è un passaggio fondamentale per la riforma della Politica Agricola Comune”. A dirlo è il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro sull’orientamento generale raggiunto dai ministri dell’agricoltura dell’Ue sulla riforma della Pac: “ma ci sono ancora molti ostacoli da superare”. Al via l’11 aprile fino al 20 giugno i “triloghi”, i negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue.

Soddisfatto dell’operato del presidente di turno irlandese, il Ministro dell’Agricoltura Simon Coveney, per la tempistica con cui ha raggiunto l’intesa politica, il presidente della Commagri non nasconde che la sfida resta importante considerando che per avvicinare le posizioni negoziali delle varie istituzioni sulla futura riforma dell’agricoltura europea ci sono ancora molti ostacoli da superare. “Non mancano comunque - spiega De Castro - elementi positivi come le disposizioni sull’agricoltore attivo, così come le modifiche sulla redistribuzione interna degli aiuti diretti agli agricoltori, appaiono in linea con le posizioni dell’Assemblea”. De Castro riconosce che i ministri si sono ispirati al mandato del Parlamento in materia di “greening” (la parte del pagamento Ue collegata all’attuazione di misure ecologiche), “via una maggiore flessibilità sulla modulazione della diversificazione delle colture secondo la dimensione delle aziende”.

Discussioni in prospettiva invece sulle “aree a interesse ecologico” (da cui scaturiranno gli aiuti “verdi” all’agricoltore) visto che nel testo del Consiglio “manca l’esclusione totale delle colture permanenti (come i frutteti) previsto dal Parlamento”. Nella sua analisi sull’intesa politica raggiunta dal Consiglio, De Castro evidenzia una “minore flessibilità sull’aiuto Ue accoppiato (legato ad una determinata produzione agricola), che rischia di penalizzare comparti strategici come quello del tabacco. Contradditoria, invece, la decisione dei ministri di mantenere un regime di sostegno volontario per i giovani agricoltori e non obbligatorio come chiedono gli europarlamentari”. Stessa valutazione sulla volontà di mantenere facoltativa la fissazione di un tetto alla concessione di aiuti Ue mentre il Parlamento vuole limitarlo a 300.000 euro (cooperative escluse). Concludendo poi sulle regole di mercato: plaude al dispositivo sull’indicazione di origine nella vendita dei prodotti ortofrutticoli previsto dai ministri, ma si rammarica della mancata revisione del funzionamento dell’intervento pubblico e dell’ammasso privato, ma anche delle norme sugli aiuti all’olio d’oliva, e la mancata estensione della programmazione produttiva a tutti i prodotti Dop.

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