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L’OBESITÀ È FRA”LE PIÙ GRANDI SFIDE DEL SECOLO”, IN CRESCITA NEL TERZO MONDO DOVE VIVONO 35 MILIONI DI BAMBINI SOTTO I CINQUE ANNI OBESI SU 42 MILIONI TOTALI. COSÌ L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ. FOCUS: 1 LATTINA AL DÌ AUMENTA RISCHIO DIABETE

Non Solo Vino
Obesità sfida cruciale per il futuro del mondo

L’obesità è “una delle più grandi sfide poste alla sanità pubblica del XXI secolo”, e il problema è destinato a crescere anche in quei Paesi che emergono dalla povertà dove, paradossalmente, il problema del sovrappeso di una parte della popolazione si aggiungerà a quelli della malnutrizione e della carestia. Le tendenze demografiche, infatti, mostrano che i bambini e gli adulti nei Paesi in via di sviluppo stanno già seguendo il modello occidentale di stili di vita urbani sedentari e diete ricche di grassi, cibi pronti e snack. Su un totale mondiale di 42 milioni di bambini sotto i cinque anni obesi, ben 35 milioni vivono in Paesi in via di sviluppo. Parola dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La lotta contro la fame è stata una delle otto priorità indicate negli Obiettivi di sviluppo del Millennio (Mdg), che impongono di dimezzare la fame nel mondo entro il 2015. Ma nonostante la maggiore attenzione che Mdg ha messo sulla lotta alla povertà, ancora oggi 868 milioni di persone sono mal nutrite, la maggior parte delle quali in Africa sub-sahariana e in Asia meridionale, e le cifre sono in aumento. Di contro, a livello mondiale, secondo l’International Obesity Task Force, i bambini in età scolare obesi o in sovrappeso nel mondo sono 155 milioni, cioè 1 su 10. Negli Stati membri dell’Unione Europea ci sono ogni anno circa 400.000 bambini in sovrappeso e 85.000 sono obesi, con l’Italia al terzo posto nella classifica mondiale.

La Commissione Europea nel marzo ha pubblicato una nuova comunicazione sul bambino e sulla nutrizione materna, che delinea i piani di intervento per indirizzare gli aiuti allo sviluppo d’oltremare verso il potenziamento dell’educazione alimentare e il fabbisogno alimentare delle donne in gravidanza e i bambini ma il documento non fa menzione delle cattive abitudini alimentari che possono portare a sovrappeso e obesità cronica. Alcuni sostenitori del programma hanno chiesto che alla scadenza degli Mdg nel 2015 venga prevista nelle linee strategiche del nuovo piano l’inclusione degli obiettivi di una corretta nutrizione. Jan Vandemoortele, un ex funzionario delle Nazioni Unite, che ha contribuito alla stesura del Millennio nel 2001, ha detto che le recenti proposte della Commissione Europea e il gruppo indipendente di esperti, rischiano di essere sovrabbondanti e raccomanda invece di delineare una strategia post 2015 semplice a concentrata su alcune ben definite sfide globali, tra queste quella di una corretta nutrizione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità su un totale mondiale di 42 milioni di bambini sotto i cinque anni obesi, ben 35 milioni vivono in paesi in via di sviluppo. Quattro paesi dell’Africa sub-sahariana sono vicini alla parte superiore della classifica mondiale con le più alte percentuali di bambini sovrappeso e obesi. E quattro dei primi cinque paesi con il più alto numero di casi di malnutrizione sono nell’Africa sub-sahariana.

Focus - Una lattina di bibita zuccherata al giorno … aumenta il rischio diabete

Bevendo una lattina di una bibita zuccherata al dì il rischio di ammalarsi di diabete aumenta di circa il 22%. In Usa sono la causa principale di obesità fra i più giovani. Così un maxi-studio europeo che ha coinvolto anche numerosi centri italiani, coordinato da ricercatori dell’Imperial College di Londra e pubblicata sulla rivista “Diabetologia”.

La ricerca vede tra gli autori Salvatore Panico dell’Università Federico II di Napoli: “i dati analizzati includono anche le coorti italiane dello studio Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition). “Il consumo di bibite e simili è certamente aumentato negli ultimi decenni. Considerando quanto riferito da studi sui ragazzi americani per i quali queste bevande costituiscono la causa principale di obesità, credo che anche per i nostri giovani valga la stessa cosa”.

“Il consumo di queste bevande sta aumentando in Italia - sostiene un’altra autrice del lavoro, Dora Romaguera - per esempio un lavoro del 2010 su “Public Health Nutrition” mostrava che la disponibilità media di bibite in Italia era di 32 ml per persona al giorno nel 1990 e di 42 ml nel ‘96; adesso è sicuramente molto più alta. Gli esperti hanno analizzato i dati europei sul consumo di bibite sia zuccherate sia dolcificate artificialmente e li hanno confrontati con l’incidenza di diabete nei vari paesi: è emerso che per ogni lattina al giorno il rischio individuale di diabete aumenta del 22%. Per l’Italia - conclude Romaguera - che però disponeva di dati solo sul consumo totale di bibite (senza distinguere tra le due tipologie) il rischio è (per motivi non chiari) addirittura del 53% in più”.

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