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UNIONE EUROPEA, MENO CARTA E PIÙ SICUREZZA PER LA FILIERA AGROALIMENTARE, CHE NELL’UNIONE VALE 750 MILIARDI DI EURO E 48 MILIONI DI POSTI DI LAVORO. LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE: VIA IL 90% DELLE NORME, MA CONTROLLI REGOLARI E SENZA PREAVVISO

Controlli ufficiali, regolari e senza preavviso. Sanzioni pecuniarie calcolate sul vantaggio economico tratto da chi ha violato le regole truffando o mettendo in pericolo la vita dei consumatori. Ma anche meno burocrazia con la soppressione di più del 90% delle norme Ue e tagli netti sui costi soprattutto per le Pmi e le microimprese. Ecco alcuni punti chiave della proposta varata oggi dalla Commissione Europea per “modernizzare, semplificare e rafforzare la catena agroalimentare in Europa” affinché non si ripetano frodi come quella della carne di cavallo finita, perché meno cara, nei piatti preparati che avrebbero dovuto contenere solo carne di manzo. Per il commissario alla salute Tonio Borg, che ha illustrato l’iniziativa, il nuovo pacchetto di misure consente di dotare l’Europa di “regole intelligenti per alimenti più sicuri''. Non si tratta quindi di abbassare la guardia sulla sicurezza - ha spiegato - ma di “adottare norme che permettano di ridurre gli oneri amministrativi per gli operatori come pure la complessità della regolamentazione in vigore”. Alcuni esempi: passeranno da quasi 70 ad appena 5, gli atti legislativi per disciplinare l’intera catena alimentare, assottigliando le procedure burocratiche per agricoltori, allevatori, produttori, trasformatori e distributori. “La posta in gioco è elevata: parliamo - ha detto Borg - del secondo settore economico dell’Ue in ordine di grandezza, con oltre 48 milioni di lavoratori per un valore di circa 750 miliardi di euro l'anno”. Settore che vede l’Italia ai primissimi posti in Europa nella produzione delle eccellenze agroalimentari.

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