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FARE RETE: UN “MUST” PER IL FUTURO DELLE AZIENDE AGRICOLE, SOPRATTUTTO PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. ANCHE NEL MONDO DEL VINO. IL MESSAGGIO DI FEDERIMPRESA, FEDERAZIONE DELLE IMPRESE A “CONDUZIONE FAMILIARE DI CONFAGRICOLTURA”

Non Solo Vino
Mario Guidi presidente di Confagricoltura

Forse, a furia di ripeterlo, e anche perché la dura realtà lo impone sempre di più, il messaggio passerà e si trasformerà in qualcosa di concreto. Fatto sta che negli scenari globali e sempre più competitivi, “le imprese agricole, ancor più quelle a conduzione familiare, hanno bisogno di rinnovarsi, di trovare nuove modalità operative e sbocchi produttivi. Possono inserirsi in nuove relazioni di gruppo, superando le difficoltà individuali. Il modello della rete è perfettamente congeniale anche alle piccole e medie imprese”. Lo ha detto Roberto Poggioni, presidente di Federimpresa, la Federazione che raggruppa le imprese agricole a conduzione familiare aderenti a Confagricoltura. Un discorso che, come sosteniamo da tempo, vale anche per i territori del vino, che tra le agricolture d’Italia è quella a maggior valore aggiunto, e dove per prosperare anche in futuro è sempre più fondamentali che “industrie enoiche” e “artigiani della vigna” si muovano insieme. Semplicemente perché alla lunga non possono fare a meno le une degli altri.

Il contratto di rete è una nuova forma giuridica nata nel 2009. I vari interventi dei consulenti tecnici e dalle case history presentate al convegno Confagricoltura-Federimpresa a Bentivoglio, ne hanno evidenziato alcune caratteristiche: reciproca indipendenza delle imprese; rapporti di filiera tendenzialmente più stabili; flessibilità delle relazioni che vengono a costituirsi tra aziende (dalla mera collaborazione, alla presenza di un’impresa leader, all’integrazione); nessuna finalità anticoncorrenziale; più valore alla forza delle idee.

E Confagricoltura ha avviato anche un progetto-percorso per assistere le aziende associate nel “fare reti”. Si parte subito con la formazione di personale specializzato dell’organizzazione che coadiuverà il territorio nella concretizzazione dei progetti inter-aziendali, nella sottoscrizione dei contratti tra le varie realtà aderenti e negli aspetti operativi. Confagricoltura prevede che vengano avviati otto nuovi progetti di rete prima dell’estate.

“In agricoltura - ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - abbiamo già un modello di aggregazione delle imprese, attraverso le organizzazioni di produttori e le cooperative a cui le aziende delegano la gestione del prodotto. Ma, come è stato sottolineato nel convegno di Federimpresa, il modello della rete è molto più agile e flessibile; permette di condividere informazioni, attività produttive, economie di scala, progetti di filiera, intersettoriali, di internazionalizzazione. Come Organizzazione siamo pienamente consapevoli che occorre lavorare in maniera diversa. Le imprese agricole sono più avanti di quanto si creda e sono pronte a investire in progetti di crescita. Ne va del loro futuro”.

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