02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

FARÀ IMPAZZIRE APPASSIONATI DI STAR TREK, DELIZIERÀ ASTRONAUTI E IN FUTURO POTREBBE ESSERE USATO A CASA. È IL CIBO IN 3D. NASA FINANZIA CONGEGNO CHE STAMPA PIETANZE, PIZZA COMPRESA, PER VIAGGI SU MARTE. MA SUL GUSTO NIENTE GARANZIE (FONTE: CORRIERE)

Farà impazzire gli appassionati di Star Trek, delizierà il palato degli astronauti e chissà in futuro potrebbe essere la manna dal cielo in casa per chi non ha tempo di cucinare o la soluzione per il sostentamento della popolazione mondiale. È il cibo stampato in 3D. Come? Attraverso un sintetizzatore simile a quello presente a bordo dell’astronave Enterprise che sarà progettato dall’ingegnere Anjan Contractor che su commissione della Nasa dovrà dare vita a questo congegno in grado di produrre cibo commestibile, grazie alla stampa 3D adattata a sostanze edibili, per i futuri viaggi su Marte. Uno dei piatti più semplici da realizzare è la pizza, ma sul gusto nessuna garanzia, almeno per ora.
Ammonta a 125.000 dollari il finanziamento che l’agenzia spaziale Usa ha erogato alla System Materials Research Corporation, dove lavora Contractor, per riuscire a rifornire gli equipaggi che compiranno i primi viaggi su Marte, a partire dal prossimo decennio.
Le missioni marziane avranno una durata di 15 anni e quindi l’approvvigionamento alimentare è uno dei problemi da risolvere. L’idea è di utilizzare alimenti (o meglio i nutrienti, come proteine, carboidrati, vitamine ...) disidratati e combinarli insieme tramite una stampante 3D che poi li stratifica, cucinandoli, in un piatto commestibile. Il cibo sarà preparato a partire da cartucce di nutrienti che, grazie all’assenza di acqua, dureranno circa 30 anni.
Uno dei piatti più semplici da realizzare con una stampante 3D, secondo Contractor, è la pizza: già di suo, infatti, è composta a strati e replicarla non dovrebbe essere molto difficile. Uno strato di carboidrati in polvere, che vengono cotti durante la stampa; uno di pomodoro, reidratato e oliato in corsa; e infine lo strato di proteine, animali, del latte o vegetali, in base ai gusti.
Anjan Contractor, però, dice al Corriere.it, di essere convinto che l’applicazione spaziale della stampante 3D sia, come altre volte accaduto, solo la palestra per un uso di massa, addirittura domestico del cibo da stampare. Verso fine secolo, quando la popolazione mondiale raggiungerà quota 12 miliardi trovare cibo per tutti sarà un problema e il cibo stampabile potrebbe essere una soluzione. Contractor immagina un tempo in cui in ogni cucina l’elettrodomestico principale sarà una stampante 3D, un futuro in cui i libri di ricette saranno sostituiti da software con le istruzioni per realizzare ogni sorta di pietanze.
Fonte: www.corriere.it

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli