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NIENTE MULTE PER GLI ALLEVATORI ITALIANI: SCONGIURATO IL RISCHIO SANZIONI PER LE “QUOTE LATTE” NELLA CAMPAGNA 2012-2013, CON LA PRODUZIONE NAZIONALE RIMASTA SOTTO IL FATIDICO TETTO DEI 10 MILIONI E 883.000 TONNELLATE. COSÌ COLDIRETTI SU DATI AGEA

Scongiurato il rischio multe per le quote latte nella campagna 2012-2013, con la produzione nazionale che è rimasta sotto il fatidico tetto dei 10 milioni e 883.000 tonnellate assegnato dall’Unione Europea all’Italia, oltre il quale scatta il cosiddetto splafonamento e le sanzioni conseguenti. Così Coldiretti sulla base dei dati Agea dai quali si evidenza che il quantitativo consegnato, rettificato in base al tenore di materia grassa, è inferiore alla quota di consegne nazionale, adeguata con le mobilità temporanee, pari a 10.871.559 tonnellate.
Questa - rileva la Coldiretti - è la terz’ultima campagna lattiera in cui vige il regime delle quote che secondo l’Unione Europea sparirà nel 2015. Dei quasi 4.000 milioni dovuti complessivamente per la multa, 1.700 milioni sono stati versati dallo Stato per sanare il periodo 1984-1996.
Il prelievo complessivamente richiesto ai produttori per il periodo successivo ammonta a 2.264 milioni di euro, di cui ne sono stati riscossi solo 246 e altri 346 milioni sono in rateizzazione con la legge n. 119/2003. 175 milioni sono ormai irrecuperabili per fallimento, per incapacità definitiva di versare, per sentenza di annullamento. Restano quindi da riscuotere circa 1.500 milioni, di cui 700 non sono al momento esigibili a causa di sospensive giurisdizionali mentre 800 sono esigibili.
L’Agea ha intimato il pagamento del prelievo esigibile ai circa 2.000 produttori coinvolti. 600 di loro devono pagare somme superiori a 300.000 euro, cioè la gran parte del debito. La stragrande maggioranza dei circa 40.000 allevatori presenti in Italia, nel corso degli ultimi anni, conclude la Coldiretti, si è, invece, messa in regola acquistando o affittando quote.

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