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VINCOLO DELL’IMBOTTIGLIAMENTO NELLA ZONA D’ORIGINE PER TUTELARE LA GRAPPA E GARANTIRNE L’AUTENTICITÀ. ECCO LA PROPOSTA ANTICONTRAFFAZIONE BY ASSODISTIL A COMMISSIONE UE: “SERVE UN’ARMATURA DI FERRO”. FOCUS: VOLA L’EXPORT DELLA GRAPPA ITALIANA

Non Solo Vino
In assaggio di Grappa

Il vincolo dell’imbottigliamento nella zona d’origine per tutelare la Grappa e garantirne l’autenticità, evitando la contraffazione. È questa la proposta e l’appello alla Commissione Europea di Assodistil, l’associazione degli industriali distillatori, espressa all’assemblea annuale, di scena oggi a Roma: “chiediamo di tutelarla con maggiore efficacia, serve un’armatura di ferro”.
“La grappa rappresenta il fiore all’occhiello del nostro settore - spiega Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti - e per questo chiediamo di tutelarla con maggiore efficacia, serve un’armatura di ferro”. Al riguardo, il Ministero delle Politiche Agricole ha già depositato, quasi 18 mesi fa, la proposta di “scheda tecnica” relativa all’Indicazione Geografica Grappa e, in attesa di risposte definitive da Bruxelles, Assodistil ribadisce le ragioni della sua scelta. La grappa è spesso commercializzata e trasportata allo stato sfuso per il successivo imbottigliamento.
“Ma il prodotto sfuso non è ancora adatto ad essere imbottigliato - sottolinea il presidente Mazzetti - debbono essere effettuate alcune delicate operazioni per renderla idonea al consumo, che possono essere effettuate senza la necessaria competenza. Ciò comporta il rischio che, al di fuori dall’Italia, il prodotto ne risulti snaturato sotto il profilo qualitativo. Ma soprattutto, il nostro timore è che la grappa allo stato sfuso sia miscelata con prodotti diversi e venduta al consumatore con la ben nota denominazione “Grappa”, cui l’Ue ha concesso lo status protetto di Indicazione Geografica”. “Lanciamo un appello - sottolinea Mazzetti - alle istituzioni italiane e comunitarie perché comprendano le ragioni della nostra richiesta: in questo senso, ringraziamo Mario Catania che, da dirigente e poi Ministro delle Politiche Agricole, si è impegnato in prima persona in nostra difesa - conclude - e ci auguriamo che anche il neo-ministro De Girolamo ci affianchi in questa decisiva battaglia”.

Focus - Vola l’export della grappa italiana (+15%), è boom in Asia. Ecco i numeri di Assodistil
Mentre il mercato interno mostra chiaramente i segni della crisi dei consumi (-5%), l’export si dimostra ancora una volta una risorsa anche per i distillati italiani, soprattutto per la grappa: nel 2012 si è registrata una crescita nelle esportazioni del 15% sul 2011, con risultati di particolare soddisfazione nell’Estremo Oriente. Parola di Assodistil che scatta la fotografia del settore.
In aumento anche la produzione: la grappa ha visto lievitare i volumi di produzione del 18%. Buona la performance dell’acquavite da vino (+14%), mentre sono stabili i distillati di frutta. Sul fronte export, sottolinea Assodistil, il principale Paese importatore continua ad essere la Germania, che copre il 62% delle esportazioni del prodotto in bottiglia. Seguono poi la Francia, l’Austria e gli Stati Uniti. Ottimi i risultati dell’export nell’Est europeo, con la crescita delle vendite in Estonia (+10%), Lettonia (+24%), Slovacchia (+13%) ed Albania (+64%). In Russia si registra un incremento del 27%. Ma la grande sorpresa arriva dall’Oriente, grazie alle esportazioni in Thailandia (+60%), nelle Filippine (+40%), in Giappone (+20%) e a Taiwan (+76%).

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