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40.000 POSTI DI LAVORO, UN FATTURATO DI 2,3 MILIARDI DI EURO, 12,2 MILIONI DI LITRI PRODOTTI NEL 2012 E UN EXPORT PARI A 320 MILIONI DI EURO. È L’ACQUA MINERALE ITALIANA, RISORSA ECONOMICA DEL PAESE. COSÌ IL “TWITTER OPEN FORUM” BY IN A BOTTLE

Non Solo Vino
Acqua minerale

40.000 posti di lavoro, un fatturato di 2,3 miliardi di euro, 12,2 milioni di litri prodotti nel 2012, il 10% dei quali, pari a oltre 1 miliardo di litri (per un valore di oltre 320 milioni di euro, +15,3% sul 2009), esportati nel mondo e una penetrazione nel 98% delle famiglie italiane che ne consumano 190 litri pro-capite e hanno speso 4,5 miliardi di euro per il suo acquisto nel 2012. È l’acqua minerale italiana risorsa economica per il Paese che crea sviluppo e occupazione. Così il primo “Twitter Open Forum” di scena on line su Twitter e promosso da In a Bottle, la testata online edita dal Gruppo Sanpellegrino e interamente dedicata all’acqua, dal titolo “Il valore dell’acqua minerale in 140 caratteri”, organizzato per spiegare perché l’acqua minerale rappresenta una risorsa importante e da tutelare per i benefici che ricadono per l’economia italiana, per la valorizzazione del territorio e del made in Italy (info: www.inabottle.it).
Nel mercato, spiega In a Bottle, delle acque minerali in Italia operano circa 156 società proprietarie di 280 marchi. Nel 2012 sono stati prodotti circa 12.250 milioni di litri per un giro di affari intorno ai 2,3 miliardi di euro ed esportato nel mondo oltre 1 miliardo di litri con i primi 8 mercati (Usa, Francia, Germania, Svizzera, Canada, Australia, Gran Bretagna e Giappone) che assorbono l’80% del totale delle esportazioni sia a valore che a quantità. Secondo le ultime stime, il settore delle acque minerali, esprime nel nostro Paese un’occupazione diretta di 7.500 dipendenti, cui vanno aggiunti altri 30.000 occupati nell'indotto (fornitura di packaging, servizi di trasporto e logistica, distribuzione e vendita nel dettaglio e nei pubblici esercizi).

Tutte le fonti da cui sono estratte le acque minerali si trovano solitamente in aree non urbane con beneficio per queste zone che vengono solitamente poste ai margini dell'economia. In termini di valore al consumo, nel 2012 gli italiani hanno speso 4,5 miliardi di euro per le acque minerali e si confermano ai vertici mondiali e in Europa in fatto di consumi, con un corrispondente di circa 190 litri pro-capite. Se pensiamo, spiega In a Bottle, che nei primi decenni del Novecento il consumo ruotava attorno ai 60 litri pro-capite si può apprezzare come nell’arco di 100 anni i consumi si siano triplicati. Solo la Germania, in Europa, si sta avvicinando all’Italia con un consumo pro-capite di circa 170 litri annui.

Analizzando i consumi del 2012, il Nord Ovest, che rappresenta il 27% della popolazione italiana, assorbe circa il 30% del totale consumi nazionali, quindi con un pro-capite leggermente superiore alla media. Viceversa l’area del Centro e Sardegna, che rappresenta quasi il 30% della popolazione, assorbe il 26% dei consumi. Nord Est e Sud, infine, stanno grosso modo nella media nazionale. In realtà, conclude In a Bottle, le maggiori differenziazioni si hanno sul piano dei valori.

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