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CON “RAFFICA” TUTTO ITALIANO IL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO DELLA “SAN PELLEGRINO COOKING CUP”: L’IMBARCAZIONE CON A BORDO CHEF PIANEGONDA È PRIMA. A STELLE E STRISCE, CON UN PO’ D’ORIENTE, IL TITOLO DI “YOUNG CHEF OF THE YEAR” CONQUISTATO DA PAUL QUI

Non Solo Vino
Cucine in alto mare con la San Pellegrino Cooking Cup

Con “Raffica” è tutto italiano il gradino più alto del podio della “San Pellegrino Cooking Cup”, una delle manifestazioni più glamour dell’enogastronomia italiana promossa dalla collaborazione tra la San Pellegrino e la Compagnia della Vela, di scena il 15 giugno a Venezia, che fa incontrare il mondo degli skipper con quello dei gourmet. L’imbarcazione con a bordo lo chef Enrico Pianegonda del ristorante La Corte di Cornedo Vicentino si aggiudica il primo posto nella combinata (vela&cucina). Mentre è a stelle e strisce, con un pizzico d’Oriente, il titolo di “Young Chef of the Year” conquistato dallo chef statunitense, di origini Filippine, Paul Qui.
La classifica “solo vela” è stata dominata da Mister X3 di Andrea Cavagnis. La classifica combinata (vela + cucina) ha premiato “Raffica” e l’ospite più festeggiato, che si è aggiudicato l’“Acqua Panna & S.Pellegrino Young Chef of the Year Award”, riconoscimento riservato al giovane talento emergente, è stato Paul Qui che esalta la purezza dei sapori tanto da avere impressionato la giuria in due momenti distinti del fine settimana veneziano. Alla vigilia della competizione, Qui ha preparato il Crudo di sgombro con dashi di pomodoro, mentre in gara ha presentato il Chawan Mushi. Paul Qui e la barca rappresentante gli Stati Uniti hanno così sbaragliato 9 equipaggi e altrettanti chef professionisti stranieri in arrivo da Australia, Austria, Belgio, Cina, Israele, Paesi Bassi, Russia, Emirati Arabi Uniti e Italia protagonisti della “Inside the Cooking”, gara nella gara, creata da S.Pellegrino per valorizzare il miglior giovane chef internazionale.
Ognuno dei 5 piatti creati sulle diverse imbarcazioni è stato votato da un’autorevole giuria secondo quattro criteri: presentazione, difficoltà di esecuzione, gusto e corretto abbinamento con l’acqua e il vino. Secondo posto al russo Vladimir Mukhin con una preparazione realizzata con materie prime biologiche. Terzo il cinese Ren Jie Liu, andato alla ricerca di un delicato equilibrio tra Occidente e Oriente nel vecchio continente. Come spesso accade, la giuria popolare formata da appassionati e ospiti della cena di gala ha apprezzato più di qualsiasi altro un’esecuzione esclusa dal podio della giuria tecnica. Il massimo dei voti è andato, infatti, al Filetto di branzino in crema di aglio e gnocchi di mais dell’israeliano Haviv Moshe. Quanto all’Italia, Giuseppe Iannotti, giovane patron del Kresios di Telese Terme in provincia di Benevento, venerdì sera ha cucinato il Baccalà con fragole e mojito mentre sabato, in cambusa, si è concentrato sui Ravioli ripieni di canocchie di mare su salsa all’aglio con battuto al coltello di pomodoro fresco, coniglio affumicato e timo serpillo, una pasta ripiena che il campano ha battezzato usando il cuore visto che l’ha chiamata Da casa mia al mare.
Info: www.facebook.com/SanPellegrino

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