Le esportazioni dei salumi italiani nel 2012 hanno segnato, nonostante la crisi, un “nuovo importante record in valore: 1,116 miliardi di euro (+7,2% sul 2010)”. A certificare il superamento della soglia del miliardo e cento milioni è l’Assica, l’associazione degli industriali delle carni e dei salumi, organizzazione aderente a Confindustria. Numeri snocciolati oggi all’assemblea pubblica, di scena a Roma, a cui hanno preso parte il numero uno degli industriali, Giorgio Squinzi, e il presidente di Expo 2015, Diana Bracco.
Assica giudica molto positivamente la performance delle vendite all’estero, “determinata - spiega - in particolare da un vero e proprio boom delle esportazioni verso i Paesi fuori dai confini dell’Unione europea”, come Stati Uniti, Giappone, Canada e Russia. Infatti, nel settore le vendite verso i mercati extraeuropei sono cresciute complessivamente del 12,7% in quantità e del 16,5% in valore. E per i prossimi mesi l’export dei salumi potrà contare su quello che l’Assica definisce “un evento epocale”: dal prossimo 28 maggio salami, pancette, culatelli, coppe e gli altri salumi italiani a breve stagionatura (provenienti da alcune regioni del centro-nord) potranno essere esportati negli Usa. Un’altra opportunità per tutto il comparto alimentare è rappresentata dall’Expo 2015. Per Bracco l’evento sarà “l’occasione per mostrare attraverso un percorso virtuale e interattivo la complessità e l’importanza dell’agroalimentare, un settore strategico per il nostro Paese”.
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