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IL CONSUMO DI RISO DIMINUISCE FRA LE MURA DOMESTICHE DEGLI ITALIANI E AUMENTA NEL “FUORI CASA”. NEL BEL PAESE IN DIMINUZIONE LA SUPERFICIE COLTIVATA A RISO, MA CRESCONO LE RESE E L’ITALIA MANTIENE IL SUO RUOLO DI LEADER EUROPEO NELLA PRODUZIONE

Non Solo Vino
Aumenta nel fuori casa il consumo di riso

Davvero il riso non occupa una posizione preminente nelle abitudini alimentari degli italiani. Almeno fra le mura domestiche. Si alza il suo consumo, invece, nei pasti consumati fuori casa, mentre la superficie coltivata a riso del Bel Paese è in diminuzione. Questo il quadro offerto da una ricerca di Intesa Sanpaolo, Agriventure e Ente Nazionale Risi.
Le famiglie mettono meno riso a tavola ma l’alimento non sembra mostrare cenni di cedimento per quanto riguarda il consumo etnico mentre è in aumento la presenza del riso nella ristorazione collettiva e nei pasti consumati fuori casa; appare inoltre in crescita il mercato degli alimenti per la celiachia e delle intolleranze alimentari.
Elementi questi che rendono un obiettivo raggiungibile anche per la campagna 2012-2013 il mantenimento di un volume di 350.000 tonnellate nel mercato nazionale italiano. I possibili scenari evolutivi per la filiera del riso?
Un settore strategico per l’agricoltura italiana, che vale il 50% della produzione europea e con un fatturato interno dell’industria risiera pari a circa un miliardo di euro. Nonostante la perdita di superficie coltivata a riso nel 2012 (-4,7% rispetto all’anno precedente), il volume raccolto è stimato in circa 1.611.000 tonnellate di risone, dato superiore rispetto a quello della campagna 2011-2012 (+3,3%), con una produzione netta in riso lavorato di quasi 1.000.000 di tonnellate; anche le rese alla lavorazione si confermano superiori a quelle ottenute nella precedente annata (dato medio intorno al 61%, superiore di 2 punti rispetto al 2011-2012) e hanno più che compensato la riduzione delle superfici.
L’Italia rappresenta il principale produttore europeo e occupa il ventisettesimo posto a livello mondiale (il riso è l’alimento base per quasi 3 miliardi di persone, circa la metà della popolazione mondiale), con una coltivazione concentrata principalmente in due Regioni, il Piemonte e la Lombardia, nel triangolo Vercelli-Novara-Pavia. La superficie totale a riso in Lombardia è di circa 100.000 ettari; la maggior parte delle risaie regionali sono distribuite nelle province di Pavia (83%) e Milano (13,7%). In Piemonte la coltivazione di riso è prevalente, in particolare nelle province di Vercelli e Novara: la prima con il 60% di superficie in produzione, la seconda con il 30%.
Le esportazioni di riso lavorato verso i Paesi Extra Ue, per la campagna attuale erano state stimate a 100.000 tonnellate, sul livello dell'anno precedente, ma già oggi questo quantitativo è stato raggiunto, facendo quindi registrare un aumento del 13% rispetto al dato di un anno fa. Per quanto riguarda invece le consegne di riso lavorato verso i Paesi dell’Unione europea, la previsione di raggiungere le 565.000 tonnellate è stata confermata, i dati riferiti al periodo settembre 2012-marzo 2013 evidenziano un aumento dell’8% rispetto alla campagna 2011-2012.

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