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“IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE NON SACCHEGGI I FONDI PAC PER COPRIRE I BUCHI DEL FONDO DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE PER I DANNI DEL MALTEMPO”. COSÌ L’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA DELLA LOMBARDIA, FAVA. IL SOTTOSEGRETARIO MARTINA: “PAROLE FUORVIANTI”

Non corre buon sangue, evidentemente, tra l’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo. Fava, nei giorni scorsi, aveva attaccato il Ministero sulla lentezza, a suo dire, sulle pratiche per l’inserimento di alcuni vitigni tra quelli utilizzabili, e ora torna all’attacco sulla questione “maltempo”.
“Qualcuno per favore spieghi al Ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, che i fondi della Pac - ha detto Fava - servono a sostenere le imprese sul mercato, sullo sviluppo rurale, sull’innovazione, ma non per coprire i buchi del Fondo di solidarietà nazionale. Improvvisamente il Ministro De Girolamo si scopre con portafoglio, ma senza soldi e, lavandosene le mani, afferma che per il periodo tra il secondo semestre 2012 e il primo semestre 2013, a fronte di oltre 2 miliardi di euro di danni causati da eventi atmosferici eccezionali, sono disponibili solamente 18,4 milioni di euro. Così invita gli agricoltori a farsi un’assicurazione di tasca propria”.
“Da parte mia - aggiunge Fava - sarà battaglia senza quartiere se il Ministro De Girolamo, che senza pudore spaccia per grande successo l’aver portato a casa un miliardo e mezzo in meno di fondi comunitari, toccherà i fondi della Pac per pagare i danni del maltempo o per qualsiasi altra ragione che esuli dai principi ispiratori della Politica Agricola Comune”. I fondi, secondo l’assessore, “devono essere reperiti altrove, non saccheggiando la Pac, che già spetta di diritto alle imprese agricole. Quanto ai nuovi strumenti assicurativi è necessario un approfondimento e, se il Ministero lo riterrà opportuno, un’adeguata copertura finanziaria, ma anche in questo caso senza intaccare i soldi della Pac o dei Piani di Sviluppo Rurale, che appartengono, lo ripetiamo ancora una volta, agli agricoltori”. A rispondere a Fava, è il Sottosegretario alle Politiche Agricole Maurizio Martina. “Di fronte alla grave situazione verificatasi in Lombardia, Emilia Romagna e Toscana a seguito dei recenti fenomeni calamitosi che hanno portato all’emanazione del decreto del Ministro De Girolamo - si legge in una nota ufficiale - resta il nostro impegno a reperire le risorse nel fondo di solidarietà nazionale e ad attivare tutte le forme di agevolazioni possibili per favorire e sostenere la ripresa del settore agricolo così fortemente colpito. Le recenti dichiarazioni dell’assessore regionale lombardo Fava appaiono quindi solo come strumentali e fuorvianti. Fava insiste con questa sua teoria secondo la quale i soldi Pac e specificatamente quelli del secondo pilastro (Programmi di Sviluppo Rurale) essendo degli agricoltori devono restare agli agricoltori, teorizzando malamente che usarli per incentivare le forme assicurative sia come sottrarli ai diretti interessati. Nulla di più distante dalla realtà. Non dovrebbe sfuggire nemmeno a Fava - continua Martina - che affrontare la tutela del reddito degli agricoltori di fronte a fenomeni calamitosi ormai sempre più frequenti, tutelare il reddito degli agricoltori dalle crisi di mercato, garantire il reddito degli agricoltori di fronte a fenomeni speculativi, abbia fortemente a che vedere con gli stessi. La riforma della Pac invita ad affrontare i temi sopracitati in maniera strutturale ed organica e più efficacemente che in passato, sia attraverso forme di assicurazioni che attraverso l’istituzione di fondi mutualistici. La sfida per chi vuole realisticamente guardare al futuro - prosegue il Sottosegretario - non può essere che questa, se mai si tratta di ridefinire all’interno dei fondi per il sostegno alle imprese le diverse priorità. Confondere la sottrazione di risorse con una diversa scelta di priorità è abbastanza grave. Per parte nostra - conclude Martina - continueremo ad impegnarci su azioni concrete ed esigibili per il settore piuttosto che perdere tempo ad animare inutili polemiche”.

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