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FERRAGOSTO TRA PICNIC E PIATTI TIPICI: DALLA CAPONATA IN SICILIA AL SUGO DI PAPERA IN UMBRIA, DAL CONIGLIO ALL’ISCHITANA ALLE LUMACHE DI BELLUNO. CON IL PRANZO SULL’ERBA SCELTO DAL 19% DEGLI ITALIANI, CHE BOCCIANO I RISTORANTI (4%). COSÌ COLDIRETTI

Non Solo Vino
Picnic tra i vigneti

Un italiano su cinque (19%) ha scelto di trascorrere il giorno di Ferragosto a pranzo con un picnic all’aria aperta con barbecue o al sacco, ma il 27% non rinuncia alle comodità della casa per stare in compagnia parenti e amici. A dirlo un sondaggio on line di Coldiretti. “Bocciati”, per il 15 agosto, ristoranti e pizzerie, scelte solo dal 4% del campione. In ogni caso, “a prevalere sono comunque - sottolinea la Coldiretti - i piatti regionali della tradizione di Ferragosto, dalla caponata di melanzane tipicamente siciliana alle frittole di maiale calabresi, dalla pastasciutta al sugo di papera che sono un cavallo di battaglia dell’Umbria, agli zitoni di Ferragosto, tipica pasta caratteristica della Costiera Amalfitana condita con pomodori freschi e secchi, dal coniglio all’ischitana tipico dell’Isola del Golfo di Napoli alle lumache di Belluno. E sono solo alcuni dei menù tipici della tradizione che gli italiani riscoprono nel giorno di Ferragosto che nasce da un’antica festa pagana delle campagne (Feriae Augusti), dedicata alla raccolta dei cereali ed ai momenti di prosperità dovuti alla loro abbondanza. Un rito che venne istituito nel 18 avanti Cristo in onore dell’Imperatore Augusto. Gli italiani - sostiene la Coldiretti - mostrano di apprezzare l’opportunità di accoppiare i piaceri della vacanza a quelli del mangiare sano e per ferragosto vengono privilegiati gli agriturismi che sono stati scelti da 250.000 vacanzieri, stabili rispetto allo scorso anno ed in netta controtendenza rispetto alle altre forme di ristorazione dove c’è una vera debacle. E se il cibo è una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo, sono sempre più spesso offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, ma anche attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, a fare la differenza”.

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