02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

NONOSTANTE LA CRISI, GLI ITALIANI, OGNI SETTIMANA, SPRECANO DAI 4,81 AI 13 EURO PER FAMIGLIA DI CIBO BUTTATO VIA. FRA LE MOTIVAZIONI PRIMEGGIA “L’AVER FATTO LA MUFFA” ED “E’ ANDATO A MALE”. A DIRLO IL RAPPORTO 2013 KNOWLEDGE FOR EXPO E WASTE WATCHER

Nonostante la crisi, gli italiani, ogni settimana, sprecano dai 4,81 ai 13 euro per famiglia di cibo buttato via. Fra le motivazioni primeggia “l’aver fatto la muffa” ed “è andato a male”. A dirlo il rapporto 2013 di Knowledge for Expo e Waste Watcher che indaga su questi comportamenti alimentari, per progettare e promuovere policies efficaci a favorire la riduzione concreta dello spreco alimentare. Tra le motivazioni che gli intervistati hanno indicato, oltre al cibo “aveva fatto la muffa” (38,94%) ed “era scaduto” (32,31%), troviamo anche: “era andato a male fuori dal frigo nel caso di frutta e verdura” (26,69%), “l’odore o il sapore non sembravano buoni” (25,58%). In misura sensibilmente inferiore, “l’aver cucinato troppo cibo” (13,29%), l’“aver calcolato male gli acquisti” (13,15%), e l‘aver acquistato “cose che non piacevano” (6,61%). La ricerca effettuata ha poi individuato 9 spreco-tipi risultanti da un algoritmo di clustering. Ogni Spreco-tipo è stato rappresentato utilizzando la tecnica del clouding. Il 35% degli intervistati appartiene alla categoria meno sprecona, il “sensoriale che getta solo se costretto”. Questo spreco-tipo di italiani getta in media solo 4.81 euro settimanali per nucleo familiare, e ritiene che “la quantità di cibo giornalmente buttato rappresenti per il pianeta un problema molto grave”. Questi italiani gettano via solo se costretti da una oggettiva non fruibilità dei cibi in questione. Tra le regioni più virtuose ci sono: la Campania, solo il 47% non getta via cibo quasi mai, la Liguria (68%), la Sardegna (66%) e la Lombardia (62%). Se fra gli alimenti “freschi” o non cotti gettati dagli italiani primeggiano frutta (51,2%) e verdura (41,2%), formaggi (30,3%) e pane fresco (27,8%), seguiti da pane fresco (27,8%), latte (25,2%), yogurt (24,5%) e salumi (24,4%), le percentuali calano considerevolmente quando si tratta di cibi cotti: in questo caso gli italiani buttano soprattutto la pasta (9,1%) i cibi pronti (7,9%) e precotti (7,7%). Aumenta invece la sensibilità degli italiani alla questione ambientale: il 72% degli intervistati ritiene che lo sviluppo economico e l’occupazione debbano passare dalla tutela dell’ambiente (nel 2007 la % era del 57%). E l’81% degli intervistati valuta che il singolo individuo sia in grado, con le sue azioni quotidiane, di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e della natura, ma solo il 18% ritiene che le persone si impegnino veramente per tutelare l’ambiente e la natura.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli