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È ANCORA CAOS OGM IN FRIULI VENEZIA GIULIA: LA TASK FORCE “PER UN’ITALIA LIBERA DA OGM” CHIEDE L’INTERVENTO DEL MINISTRO DELL’AMBIENTE, ORLANDO. SOLLECITATO ANCHE DALLA PRESIDENTE REGIONALE SERRACCHIANI: “LA REGIONE DA SOLA NON PUÒ INTERVENIRE”

In Friuli Venezia Giulia continua a tenere banco la questione del mais Ogm. “Segnaliamo la grave situazione venutasi a creare a Pordenone a seguito della illegittima messa a coltura di mais Ogm: nonostante il decreto del Ministero della Salute del 12 luglio 2013, adottato con il tuo concerto, la Regione Friuli Venezia Giulia ha stabilito, infatti, con propria ordinanza, una diversa disciplina inerente alla raccolta del mais senza tener conto del divieto, con ciò escludendo che la fase della raccolta debba intendersi necessariamente quale esito dell’attività di coltivazione”. Scrive così Stefano Masini, coordinatore della task force “Per un’Italia libera da Ogm” e responsabile ambientale di Coldiretti, in una lettera inviata direttamente al Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Che aggiunge: “oltre a prendere conoscenza dell’avvenuta commercializzazione del materiale vegetale frutto dell’attività non consentita di coltivazione, nuove preoccupazioni sono, peraltro, riferite alle notizie sulla contaminazione di campi e colture confinanti all’area interessata segnalate dal Corpo Forestale dello Stato incaricato del monitoraggio ambientale. Vorremmo, dunque, conoscere quali provvedimenti il Ministro intende assumere non solo al fine di assicurare l’osservanza delle misure di emergenza già impartite, quanto a salvaguardia della biodiversità regionale anche tenuto conto che, da parte della Regione, si contesta l’applicazione del decreto in forza di una pretesa omissione di sanzioni che, a nostro avviso, possono essere facilmente rintracciate nell’ordinamento penale”.

Parole dure, a cui però risponde, indirettamente, la presidente della Regione, Debora Serracchiani: “oltre all’impossibilita’ di irrogare una sanzione, non vi e’ alcuna base normativa che renda legittimo un qualunque provvedimento amministrativo regionale finalizzato a distruggere le colture Ogm in atto, anche in considerazione del fatto che il decreto interministeriale del 10 agosto, in quanto rivolto alla tutela dell’ambiente, e’ di esclusiva competenza dello Stato”, scrive, rispondendo ad una lettera dello stesso Ministro dell’Ambiente, che ha chiesto di conoscere con quali modalità la Regione intenda procedere allo scopo di assicurare una completa attuazione del divieto di coltivazione del mais MON 810 imposto dal decreto 12 luglio 2013 nella Regione Friuli Venezia Giulia.

Puntualizzando che “appena emesso il decreto interministeriale, la Regione Friuli Venezia Giulia si è tempestivamente attivata per darvi applicazione nel proprio territorio”, la Serracchiani evidenzia anche le lacune della normativa nazionale, che sono state ricordate anche alla Commissione Agricoltura della Camera in sede di “question time”, dove da parte del Ministero delle Politiche Agricole é stato sottolineato che “l’incompletezza del quadro giuridico, dovuto all’assoluta novità della situazione di fatto non ancora disciplinata in modo sistematico, e’ una lacuna con riflessi operativi che rende necessario un ulteriore intervento normativo in materia di sanzioni per violazione di disposizioni di carattere ambientale”.

“La Regione ha costantemente monitorato la situazione dei campi coltivati con mais Ogm, ma - prosegue Serracchiani - non ha allo stato elementi per procedere penalmente contro i conduttori dei fondi dal momento che dovrebbe dimostrare l’esistenza di un pericolo per la salute pubblica ovvero di un pericolo di degradazione rilevante e persistente delle risorse naturali”. Ricordando che “ai sensi dell’articolo 299 del decreto legislativo 152/2006, l’accertamento del danno ambientale compete allo Stato, proprio attraverso il Ministero all’Ambiente, e rispetto all’attività del Ministero, come precisa il comma 2 del medesimo articolo, le Regioni possono semplicemente prestare la propria collaborazione”, la presidente precisa che “in tal senso la Regione Friuli Venezia Giulia é pronta a offrire la sua massima disponibilità”.

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