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LA LEGALITÀ SI SIEDE A TAVOLA DEL BISTROT “CAVOLO NERO” DI FIRENZE CON LA CENA “ANTICOSCHE”. AI FORNELLI LO CHEF RIBELLE AL PIZZO FILIPPO COGLIANDRO. IL RICAVATO A “LIBERA”, L’ASSOCIAZIONE FONDATA DA DON LUIGI CIOTTI CHE DA ANNI COMBATTE LE MAFIE

Stasera, la legalità si siede a tavola del bistrot Cavolo nero di Firenze con la cena “anticosche”. Ai fornelli lo chef ribelle al pizzo: Filippo Cogliandro. Il ricavato andrà a Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti che da anni combatte le mafie. Cogliandro, gourmet calabrese, nel 2008 decise di smettere di pagare il pizzo, e da allora vive sotto scorta.
“Per me è importante essere qui, per testimoniare come il settore della ristorazione, che è oggi l’ambito produttivo il più colpito dagli estorsori, possa trovare la forza di reagire e ribellarsi. Io l’ho fatto, non solo per il mio locale ma per dare un segnale ai miei figli e ai miei concittadini. Il silenzio, di fronte alle mafie, uccide. E spero che da Firenze - città di grande tradizione culturale ma anche di culinaria - possa partire un vento nuovo, già a partire da questa cena”.
Il menu per la cena “anticosche” prevederà: tartare di seppia e mela al profumo di bergamotto; tempura al mais di mazzancolle su mousse di latte; rotolo di pasta fresca con tocchetti di pesce spada, ragù di gamberi in bianco e melanzana fritta; barchetta di branzino al pistacchio e mousse di cioccolato al peperoncino calabrese. 60 euro a testa per contribuire, mangiando, alla lotta contro la criminalità organizzata.

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