02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

FORUM “SALVIAMO IL PAESAGGIO”, CHE RIUNISCE 934 TRA ASSOCIAZIONI E ORGANIZZAZIONI IN DIFESA DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO, FESTEGGIA I PRIMI DUE ANNI DI VITA INCONTRANDO LE COMMISSIONI RIUNITE AGRICOLTURA & AMBIENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Il Forum “Salviamo il paesaggio”, nato nel 2011 a Cassinetta di Lugagnano come Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio, oggi riunisce 934 realtà tra associazioni e organizzazioni nazionali e comitati locali. Una dimensione che, ormai, ne fa una controparte credibile anche ai massimi livelli della macchina amministrativa statale, come dimostra l’invito delle Commissioni riunite Agricoltura e Ambiente della Camera dei Deputati. Sul tavolo, due proposte di legge dedicate al contenimento del consumo di suolo agricolo e alla valorizzazione delle aree agricole, in discussione alle Commissioni, che hanno chiesto proprio il parere del Forum, nel giorno del suo secondo “compleanno” (www.salviamoilpaesaggio.it).
“Questo riconoscimento - spiega Alessandro Mortarino, coordinatore del Forum - rappresenta una indubbia conferma del lavoro propositivo che in questi due anni il Forum ha realizzato, e che ha saputo porre al centro dell’agenda politica il delicato tema del consumo di suolo libero e del depauperamento dei paesaggi, un aspetto divenuto ormai centrale tanto nelle comunità scientifiche quanto negli orientamenti dell’Unione Europea”. Nell’ultimo fine settimana, con un lavoro partecipato, il Forum ha redatto un documento di suggerimenti e “osservazioni” che oggi una delegazione di cinque componenti del Forum ha portato all’attenzione dei deputati delle due Commissioni.
Il Forum invita il Parlamento ad un intervento legislativo coraggioso (necessario oggi in Italia, dato che l’Ispra certifica un consumo di suolo di 69 ettari al giorno), che non si limiti a disporre una riduzione del consumo di suolo agricolo, come attualmente previsto all’articolo 3 delle proposte di legge in esame, ma persegua l’obiettivo di uno “stop al consumo di territorio agricolo e rurale” e consideri l’implicazione negativa derivante anche dalle nuove opere infrastrutturali (dissipatrice di suoli, molto spesso, di elevata classe agronomica). E, soprattutto, non cada nell’errore concettuale di voler definire una sorta di “contabilità” che determini l’estensione massima di superficie agricola ancora consumabile ma stabilisca, semmai, la riduzione in termini quantitativi del consumo di suolo agricolo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli