Negli ultimi giorni le voci di corridoio si sono fatte sempre più insistenti, fino a diventare realtà: i “tre stelle” della Guida Michelin Italia 2014 (la prima curata da Sergio Lovrinovich, che ha sostituito, dopo 25 anni, Fausto Arrighi) diventano 8, con Niko Romito, del “Reale” di Castel di Sangro (L’Aquila), che corona un’annata perfetta, raggiungendo sul tetto della ristorazione italiana Enrico Crippa del “Piazza Duomo” di Alba (Cuneo), “L’Osteria Francescana” di Modena di Massimo Bottura, “Dal Pescatore” a Canneto sull’Oglio (Mantova) di Nadia Santini, “Le Calandre” a Rubano (Padova) di Massimiliano Alajmo, l’“Enoteca Pinchiorri” a Firenze di Annie Feolde, “La Pergola” del Rome Cavalieri a Roma di Heinz Beck, e “Da Vittorio” a Brusaporto (Bergamo)” dei fratelli Cerea.
Good news anche dalle “due stelle”, con tre nuovi ingressi: il “Villa Feltrinelli” di Stefano Baiocco sul Lago di Garda, il “Devero Ristorante” di Enrico Bartolini a Cavenago di Brianza (Monza Brianza) e la “Locanda Don Serafino” di Vincenzo Candiano, a Ragusa, che portano a 40 (uno in più del 2013) il numero dei locali bistellati, con il solo “Rossellinis” di Ravello (Salerno) retrocesso ad una stella. Tante novità anche tra i ristoranti ad una stella, con 33 new entry e 3 “promesse” mantenute (per un totale di 281 locali): Angelo Sabatelli dell’omonimo ristorante di Monopoli, Giuseppe Iannotti del “Krèsios” di Telese Terme (Benevento) e Stefano Ghetta del “L’Chimpl” di Vigo di Fassa (Trento).
Così, il record dell’edizione 2013 va già in soffitta, con un ristorante in più a “tre stelle”, uno in più a “due stelle” e ben 20 in più ad una sola stessa, che fanno dell’Italia gastronomica un punto di riferimento a livello mondiale, insieme a Francia e Giappone, con una crescita del numero di ristoranti stellati, negli ultimi 5 anni, del 21%. La Lombardia conferma il suo primato per numero di stellati: 57 ristoranti (2 “tre stelle”, 6 “due stelle” e 49 “stellati”), ma si confermano anche il Piemonte, seconda con 38 ristoranti (1 “tre stelle”, 5 “due stelle” e 32 “stellati”), e la Campania, al terzo posto con 33 ristoranti (5 “due stelle” e 28 “stellati”). Le Regioni più dinamiche, con 5 novità, sono il Veneto, quinta nella classifica generale con 28 stellati (1 “tre stelle”, 4 “due stelle” e 23 “stellati”), e il Trentino, quarta con 30 stellati (3 “due stelle” e 27 “stellati”), 20 dei quali nella provincia di Bolzano (3 “due stelle” e 17 “stellati”), che risulta essere la più stellata della Penisola. Roma consolida la sua posizione alle spalle di Bolzano, con 18 ristoranti (1 “tre stelle”, 2 “due stelle” e 15 “stellati”), terza Napoli, con 17 esercizi (5 “due stelle” e 12 “stellati”), prima provincia per numero di stelle. In tutto, sono 329 i ristoranti stellati, ed in cucina spicca il talento dei giovani, con un terzo degli chef che ha un’età inferiore ai 35 anni, mentre due hanno solamente 29 e 30 anni.
Ma come si posiziona l’Italia nel panorama mondiale della guida Michelin? Per avere la giusta prospettiva, bisogna fare almeno due considerazioni: la prima è che quasi la metà dei 107 ristoranti a tre stelle nel mondo se li dividono due Paesi, Giappone (in testa, a quota 32) e Francia (26), la seconda è che l’Italia non ha una vera “capitale gastronomica”, del peso, ad esempio, di Parigi, che da sola vanta qualcosa come 10 “tre stelle”, 15 “due stelle” e “60 una stella”, Tokyo, Capitale mondiale dell’alta cucina con ben 242 ristoranti stellati (poco meno del totale del Belpaese), di cui 14 “tre stelle”. Ma Roma (che ha solo 18 ristoranti stellati) e Milano, senza neanche un ristorante “tre stelle”, finiscono anche dietro a New York, che vanta 7 “tre stelle”, 5 “due stelle” e 54 stellati, Londra, lontanissima, con 61 stellati di cui 2 “tre stelle”, e Barcellona, dove ci sono 4 “due stelle” e 17 stellati.
Quello che ci contraddistingue, il nostro punto di forza, è proprio il livello medio dell’eccellenza, dislocato in ogni angolo del Belpaese, da Nord a Sud e, se è vero che persino la Germania, con 10 ristoranti, ha più “tre stelle” di noi, in quanto a stelle complessive siamo ancora una volta (ma con risultati sempre migliori) sul podio, dietro a Francia e Giappone (raccontato da due guide distinte che, sommate, raccoglievano, nel 2013, la bellezza di 595 stelle).
Focus - Guida Michelin: ecco gli “stellati”
Le “3 stelle”: ecco i migliori ristoranti d’Italia
- Piazza Duomo, Alba (Cuneo), promosso “3 stelle” 2013
- Dal Pescatore, Canneto sull’Oglio (Mantova)
- Le Calandre, Rubano (Padova)
- Enoteca Pinchiorri, Firenze
- La Pergola, Roma
- Da Vittorio, Brusaporto (Bergamo)
- Osteria Francescana, Modena
- Reale, Castel di Sangro (L’Aquila)
Le “2 stelle”
- Al Sorriso, Soriso (Novara)
- L’Antica Osteria Cera, Campagna Lupia (Venezia)
- “Agli Amici”, Godia (Udine)
- “La Trota”, Rivodruti (Rieti)
- Antica Corona Reale - Da Renzo, Cervere (Cuneo)
- Villa Crespi, Orta S. Giulio (Novara)
- Combal.zero, Rivoli (Torino)
- Piccolo Lago, Verbania/Fondotoce (Verbanio-Cusio-Ossola)
- Miramonti L’Altro, Concesio (Brescia)
- Cracco, Milano
- Sadler, Milano
- Il luogo di Aimo e Nadia, Milano
- La Peca, Lonigo (Vicenza)
- Perbellini, Isola Rizza (Verona)
- Il Desco, Verona
- St. Hubertus (Hotel Rosa Alpina), Alta Badia/San Cassiano (Bolzano)
- Jasmin, Chiusa (Bolzano)
- Trenkerstube (Hotel Castel), Tirolo (Bolzano)
- San Domenio, Imola (Bologna)
- Il Rigoletto, Reggiolo (Reggio Emilia)
- Bracali, Massa Marittima (Grosseto)
- Caino, Montemerano (Grosseto)
- Il Pellicano, Porto Ercole (Grosseto)
- Arnolfo, Colle di Val d’Elsa (Siena)
- Vissani, Baschi (Terni)
- Madonnina del Pescatore, Senigallia-Marzocca (Ancona)
- Uliassi, Senigallia (Ancona)
- Il Pagliaccio, Roma
- Il Mosaico (Terme Manzi Hotel), Ischia/Casamicciola Terme (Napoli)
- Don Alfonso 1890, S. Agata sui due Golfi (Napoli)
- Torre del Saracino, Vico Equense-Marina Equa (Napoli)
- La Madia, Licata (Agrigento)
- Duomo, Ragusa - Ibla
- Principe Cerami, Taormina (Messina)
- L’Olivo - Hotel Capri Palace, Capri (Napoli)
- Quattro Passi, Massalubrense (Napoli)
- Oliver Glowig, Roma
- Villa Feltrinelli, Lago di Garda
- Devero Ristorante, Cavenago di Brianza (Monza e Brianza)
- Locanda Don Serafino, Ragusa
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