02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

LA CINA SI CONFERMA “OMBELICO DEL MONDO” DEI PRODOTTI TAROCCATI, FALSIFICATI E CONTRAFFATTI: IL 65% DEI FALSI SEQUESTRATI DALLE DOGANE EUROPEE NEL 2012 VIENE DALL’IMPERO DI MEZZO. A DIRLO UN’ANALISI DI COLDIRETTI SUI DATI DELL’UNIONE EUROPEA

Le potenzialità della Cina come superpotenza mondiale, come nuovo soggetto di cui non si può non tener conto sullo scacchiere internazionale e - tra le altre cose - come possibile nuovo “Eldorado” dell’enogastronomia italiana non possono far dimenticare che da quel paese arrivano una quantità massiccia di prodotti falsificati o contraffatti, al punto che il celebre marchio di qualità europeo CE, secondo un aforisma attribuito agli emigranti cinesi, sarebbe l’acronimo di “China Exports”.

E stando ai dati provenienti dalla relazione annuale della Commissione Europea sulle azioni delle dogane per il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale nel 2012 elaborati da Coldiretti, nel corso dello scorso anno due prodotti sequestrati su tre (il 65%) provenivano proprio dalla Cina, rendendola la vera patria mondiale della falsificazione. Le dogane dell’Unione Europea - sottolinea la Coldiretti - hanno sequestrato quasi 40 milioni di prodotti, per un valore delle merci intercettate vicino al miliardo di euro. I prodotti maggiormente contraffatti in termini di valore sono gli orologi (20%), borse e portafogli (15%), vestiti (12%), profumi e cosmetici (7%) e sigarette (6%).

Inoltre, come Coldiretti ha già reso noto negli scorsi giorni, sono in crescita le contraffazioni alimentari, con un aumento del 170% del valore dei cibi e delle bevande sequestrate dai carabinieri dei NAS nei primi nove mesi del 2013 rispetto al 2007. Nei primi nove mesi dell’anno in corso sono stati requisiti beni e prodotti per un valore di 335,5 milioni di euro, soprattutto con riferimento a prodotti base dell’alimentazione, come la carne (24%), farine, pane, e pasta (16%), latte e derivati (9%), vino ed alcolici (8%), ma anche alla ristorazione (20%), dove per risparmiare si diffonde purtroppo l’utilizzo di ingredienti “low cost”.

Nel caso degli alimentari, sottolinea Coldiretti, il reato di contraffazione è più grave perché si possono avere anche pericolosi effetti sulla salute e, spesso a differenza degli altri prodotti, la vendita di prodotti contraffatti avviene all’insaputa dell’acquirente. Ad esserne vittima quest’anno è stato quasi un italiano su cinque (18%), secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, anche perché le difficoltà economiche hanno costretto molti italiani a tagliare la spesa alimentare e a preferire l’acquisto di alimenti più economici, venduti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri e che rischiano di avere un impatto sulla salute.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli