02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

BOLOGNA “DONA” 108 ORTI URBANI AI SUOI CITTADINI: GIOVANI UNDER 30 E FAMIGLIE CON FIGLI. IL PROGETTO E’ DEL CENTRO AGRO-ALIMENTARE E DEL DIPARTIMENTO SCIENZE AGRICOLE DI BOLOGNA. LO SCOPO? EDUCARE E RISCOPRIRE IL PIACERE DELLA TERRA ANCHE IN CITTA’

Bologna assegna 108 orti urbani su una superficie totale di 3.000 metri quadrati ai suoi cittadini: giovani under 30 e famiglie con figli. Il progetto è del Caab, Centro Agro-alimentare di Bologna, e dell’ Università di Bologna - Dipartimento Scienze Agrarie, Centro Studi e Ricerche Agricoltura Urbana e Biodiversità. Lo scopo? Educare e riscoprire il piacere della terra in città con un ricercatore presente quotidianamente presso gli orti, oltre al corso base di orticoltura urbana e workshop di approfondimento su temi specifici, dalla gestione agroecologica degli orti alle piante spontanee edibili.
Gli orti del Caab diventano così il luogo principale per la formazione di “orticoltori urbani”, con parcelle di prova e di esercitazione ad uso anche degli studenti della facoltà di Agraria e dei bambini delle scuole inferiori di Bologna e provincia che partecipano al progetto di educazione Vegetabilia, avviato con l’Ausl. “La grande novità degli orti urbani del Caab - ha detto il sindaco Virginio Merola - è il coinvolgimento diretto dei giovani e delle famiglie con figli: riservare un terzo degli orti disponibili a giovani under 30, e privilegiare nella selezione degli orti restanti le famiglie con figli della città, significa provare a invertire la tendenza drammatica del nostro tempo, svestendo i panni di predatori della natura per diventare invece amici dell’ambiente e della campagna”.
“Abbiamo voluto promuovere un intervento di educazione ambientale, capitalizzando il vantaggio di essere dentro un mercato, e di avere accanto una facoltà che può insegnare e assistere i nuovi orticoltori - ha spiegato il presidente del Caab Andrea Segrè - Gli orti sono realizzati secondo i canoni della sostenibilità: l’irrigazione non utilizza acqua di acquedotto, bensì acqua di bonifica e piovana recuperata e conservata in cisterne.
La coltivazione avverrà con metodo biologico. E dagli scarti del mercato ortofrutticolo sul posto verrà formato del compost organico per la concimazione. Nel 2014, inoltre, si lavorerà a un prototipo di orto con tecnologia smart. Ciascun orto ben coltivato potrà rendere 150-180 kg di prodotti all’anno”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli