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IL NATALE SI AVVICINA, E SEBBENE LA CRISI SI FACCIA SENTIRE LA VOGLIA E IL BISOGNO DI FESTEGGIARE, AL MENO IN TAVOLA, NON TRAMONTANO. E LIDL LANCIA LA LINEA “DELUXE”, CON IDEE DI MENU DA MENO DI 10 EURO. MA SUI DOLCI IL MERCATO TIENE, SECONDO BAULI

Il Natale si avvicina, e sebbene la crisi si faccia sentire (dal 2007 la spesa per le feste, secondo il Codacons, è diminuita del 42,7%), la voglia e il bisogno di festeggiare, al meno in tavola, non tramontano. E le grandi catene della distribuzione si muovono. Come ha fatto Lidl, che ha lanciato la linea “Deluxe”, serie di prodotti con i quali “si posso cucinare sette piatti con solo nove euro a invitato, praticamente quanto penseremmo di spendere per una sola bottiglia di vino”, assicura Umberto Vezzoli, executive chef dell’hotel Boscolo di Milano, chiamato da Lidl a studiare una combinazione ideale da proporre ai clienti.

“In questo momento storico - continua lo chef - bisogna cercare di cucinare con prodotti semplici, della tradizione, che siano alla portata di tutti”. Per il pranzo di Natale Vezzoli propone una trilogia di antipasti (mousse di zucca, caponata di melanzane e gnocchetti ripieni al pesto), un risotto con salsa di tartufo, astice con funghi porcini, biscotti con sorbetto e babà al rum con gelato alla crema. Tutto realizzato con alcuni dei 200 prodotti che fino all’Epifania si potranno trovare tra gli scaffali dell’insegna della distribuzione moderna.

A chi chiede come sia possibile mantenere la qualità con prezzi così bassi Lidl - che con questa operazione denominata “Lusso per tutti” vuole abbandonare la dicitura di “discount” - risponde mostrando la bottiglia di champagne consigliata per le feste, che costa 13,99 euro: “siamo gli unici - sottolinea Luca Burgazzoli, responsabile della comunicazione - a poterci permettere di proporre un solo prodotto di questo tipo per 560 punti vendita diversi”.

Ma se questo è uno dei tentativi che il mondo della produzione e del commercio ha messo in campo per rispondere alla crisi, c’è un particolare segmento che sembra stia rialzando la testa, ovvero quello di pandori, panettoni e dolci natalizi. “C’è una tenuta e un ritorno alla tradizione proprio nel momento delle feste, in cui le persone ricercano i significati simbolici di calore e rassicurazione anche nei prodotti che consumano”, afferma Alberto Bauli, presidente dell’omonimo gruppo veronese. Le previsioni di consumo per il Natale in arrivo sono ancora incerte, ma, secondo Bauli, si può leggere un maggiore ottimismo in questo ultimo trimestre da parte delle imprese operanti del comparto alimentare. “Il mercato italiano del dolci da ricorrenza - ricorda Bauli - è di assoluto rilievo, e riguarda 16,7 milioni di famiglie acquirenti di questi prodotti. Le grandi imprese dolciarie italiane si affacciano al periodo della ricorrenza e non possono deludere il consumatore, soprattutto in questo momento di crisi”.

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