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ECCO L’“INDICE DI POLLENZO”, UNA SORTA DI CRITERIO DI VALUTAZIONE ARTICOLATO IN 22 PARAMETRI PER GUIDARE LE AZIENDE A PRODURRE BEVANDE E CIBI SECONDO I CANONI DEL “BUONO, PULITO E GIUSTO”, I PRINCIPI CARDINE DELLA “RIVOLUZIONE” DI SLOW FOOD

Non Solo Vino
Carlo Petrini

L’“Indice di Pollenzo”, una sorta di criterio di valutazione articolato in 22 parametri per guidare le aziende agroalimentari a produrre bevande e cibi secondo i canoni del “buono, pulito e giusto”, i principi cardine della “rivoluzione” di Slow Food. È con questo progetto che Slow Food e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo guardano ad Expo 2015. Per ora sono state coinvolte 8 aziende, in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, “nel 2014 saranno chiamate altre 12 aziende - ha annunciato Carlo Petrini, fondatore di Slow Food - e l’obiettivo è di arrivare ad averne 40 per il Salone del 2014 ma anche di consolidare questa metodologia per l’esposizione alimentare del 2015, che avrà proprio l'alimentazione al centro dei suoi programmi”. L’indice di Pollenzo “non è una pagella ma un aiuto agli artigiani ed alle imprese a seguire un modello virtuoso che porterà vantaggi alle aziende stesse”, ha spiegato Petrini. Si parte da pre-requisiti indispensabili - il rispetto delle norme igienico sanitarie e delle condizioni dei lavoratori - sui quali non c’è valutazione degli esperti dell’Indice, per passare a quattro grandi aree, dove entrano in gioco le analisi del laboratorio camerale e dei docenti dell’ateneo gastronomico: Ambientale, Economico-Sociale, Antropologico-Culturale ed, infine, Sensoriale. Il ciclo produttivo sarà valutato complessivamente attraverso 22 parametri che porteranno ad un punteggio espresso in centesimi. “L’indice - ha precisato Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio di Torino - sarà uno strumento di analisi da utilizzare per correggere gli eventuali punti di debolezza e poi comunicare i risultati ai clienti”.

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