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IL SAPERE TRAMANDATO DA PADRE IN FIGLIO È ALLA BASE DEL SUCCESSO DEL COMPARTO ALIMENTARE ITALIANO. SONO, INFATTI, LE AZIENDE FAMILIARI, MICROCOSMI IMPRENDITORIALI, FATTI DI PASSIONE E AFFEZIONE A TRAINARE L’INTERO SETTORE. A DIRLO L’OSSERVATORIO AUB

Il sapere tramandato da padre in figlio è alla base del successo del comparto alimentare italiano. Sono, le aziende familiari, microcosmi imprenditoriali, fatti di passione e affezione, infatti, a trainare l’intero settore. A dirlo lo studio “Le aziende familiari in Italia. Focus Alimentare”, dell’Osservatorio Aub (AidAF, UniCredit, Bocconi). Secondo lo studio, solo il 30% delle aziende familiari che esistono oggi è di prima generazione (contro il 38% a livello nazionale), mentre il 7% ha superato la terza generazione (contro una media nazionale pari al 3%). Tramandare le “ricette di famiglie” e presidiare il funzionamento del Consiglio di Amministrazione sono, invece, i punti di forza delle aziende alimentari che in Italia raggiungono le migliori prestazioni.
Il report ha analizzato 197 aziende del comparto: beverage (settore con le performance più elevate), caseario (settore trainante dell’industria alimentare), dolciario e conserviero (le cui aziende hanno meglio resistito alla crisi) e alimentari diverse (che, invece, hanno sofferto maggiormente la difficile congiuntura economica), con fatturato superiore ai 50 milioni di euro, di un settore che in Italia vale oltre 127 miliardi di euro l’anno.
L’indagine ha rilevato che il 67% di queste aziende è caratterizzato da una proprietà a controllo familiare, che è un’incidenza superiore a quella di tutti i comparti rilevati dall’Osservatorio. Nel settore domina una leadership familiare. Nei casi di successione, le aziende dell’alimentare che hanno conseguito perfomance superiori sono quelle in cui il passaggio del testimone è avvenuto tra membri della stessa famiglia. Secondo Simone Cavallo, dg Kimbo, “le aziende familiari hanno una grandissima forza che deriva tra gli altri dalla passione, dall’affezione al marchio e all’azienda, dal radicamento sul territorio. Corrono, però, il rischio di diventare dei microcosmi impermeabili all’esterno creando ambienti chiusi di professionalità e competenze”.

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