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ANDY WARHOL, PRIMA DI DIVENTARE L’ICONA VIVENTE DELLA POP ART, COLLABORAVA CON DECINE DI MAGAZINE E CASE EDITRICI. E FIRMÒ LE ILLUSTRAZIONI DI WILD RASPBERRIES, UN VOLUMETTO-PARODIA DI RICETTE, STAMPATO IN SOLI 34 ESEMPLARI

Andy Warhol, prima di diventare l’icona vivente dell’arte contemporanea, e il padre della Pop Art, la corrente artistica che ha fatto della critica alla contemporaneità e della serialità della creazione i proprio cavalli di battaglia, approcciando il mondo dell’arte non solo come espressione, ma anche come business, è stato uno stimato disegnatore, che fino ai primi anni ‘60 ha collaborato con i più prestigiosi magazine di moda. E non solo, perché nel 1959 era l’art director della casa editrice Doubleday, per a quale realizzava illustrazioni di libri per bambini: soprattutto acquerelli, che, in mostra a Manhattan, colpirono molto una famosa arredatrice e decoratrice di interni, Suzie Frankfurt.

Un incontro da cui nacque un’amicizia, che sfociò in una collaborazione, per realizzare un libro di ricette sullo stile dei sofisticati libri di cucina francese degli anni Cinquanta, molto famosi all’epoca. Pubblicarono così Wild Raspberries, un volumetto illustrato in edizione limitata (soltanto 34 esemplari, tutti colorati a mano). È una sorta di parodia dei libri di cucina allora in voga: le illustrazioni sono di Warhol, mentre i testi, elaborati da Frankfurt, furono scritti a mano dalla madre di Warhol. Il libro fu poi ripubblicato nel 1997, quando il figlio di Frankfurt ne trovò per caso una copia tra i documenti della madre.

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