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CONTINUA A FAR DISCUTERE IL PANINO “GRAN CHIANINA” DI MC DONALD’S: IL SINDACO DI SAN QUIRICO D’ORCIA DIFFIDA LA MULTINAZIONALE DEL FAST FOOD DALL’USO DEI CELEBRI CIPRESSI IN PUBBLICITÀ DEL PRODOTTO. CON L’APPOGGIO DEL CONSORZIO DEL VINO ORCIA

Non Solo Vino
Ecco la pubblicità Mc Donald’s

La “Razza Chianina”, lo dice lo stesso nome, è una razza bovina che vede le sue origini antiche nella Val di Chiana. Ma ora è un simbolo della Val d’Orcia (Patrimonio dell’Umanità Unesco) a far discutere sul tema: nella pubblicità dei (già controversi) panini “Gran Chianina”, a base di carne chianina prodotti da Mc Donald’s, frutto di un accordo tra la catena di fast food, il Consorzio di tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp e la Coldiretti, ma anche della “regia” della Fondazione Qualivita guidata da Mauro Rosati, che ha sede a Siena, appaiono i celebri cipressi della vicina San Quirico. E la cosa non piace al sindaco del Paese valdorciano, Roberto Rappuoli, che ha inviato una lettera di diffida alla catena statunitense, per l’utilizzo “difforme” dell’immagine delle colline senesi come sfondo per l’hamburger.
Nel difendere il copyright del paesaggio toscano violato in particolare nell’uso dei noti cipressi, il sindaco, riporta l’Huffington Post Italia, si richiama ad un regolamento introdotto nel 2011, che stabilisce delle regole riguardo le “attività di ripresa fotografica, video e cinematografica assoggettandole ad autorizzazione”. In particolare, “l’utilizzo delle immagini a fini commerciali o pubblicitari deve avere l’acquisizione dell’autorizzazione prescritta con l’imposizione che sul materiale sia chiaramente ed integralmente riportata la dicitura ripresa, fotografia effettuata a San Quirico d’Orcia”.
Un’azione appoggiata anche dal Consorzio del Vino Orcia: “giudico positivamente che Mc Donalds utilizzi la carne di chianina per i suoi panini, perché è un’eccellenza alimentare originaria del nostro territorio, così come trovo apprezzabile la scelta della celebre cipressaia di San Quirico come icona di paesaggio integro e armonioso” ha detto la Presidente del Consorzio, Donatella Cinelli Colombini. “Quello che invece ritengo sbagliato è la mancanza dell’indicazione del luogo in cui si trova tale paesaggio, una straordinaria armonia fra natura uomo e storia”.
La Val d’Orcia fa parte del patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 2004 che nella motivazione specifica, si legge in una nota del Consorzio, “un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo Rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo. Si tratta, dunque, di un capolavoro creato dal lavoro agricolo e divenuto un’icona di bellezza. “ I nostri vini Orcia, così come l’olio extravergine, i tartufi bianchi, il formaggio pecorino, le carni di chianina e di cinta senese … sono intimamente legati all’immagine di questo territorio “ continua Donatella Cinelli Colombini “ un legame che riguarda anche il turismo e il turismo del vino; per questo ogni immagine pubblicitaria che lo utilizza, soprattutto quando fa parte di una campagna di grandi dimensioni, deve rispettare regole a tutela di chi vive e lavora in questa terra”.

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