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“CON L’APPROVAZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO UE, LA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE È REALTÀ. ORA IL PARLAMENTO, E IN PARTICOLARE LA COMMISSIONE AGRICOLTURA VIGILERÀ SULL’APPLICAZIONE”. COSÌ IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE, PAOLO DE CASTRO

Non Solo Vino
Paolo de Castro

“Con l’approvazione da parte del Consiglio Ue, la riforma della Politica Agricola Comune ha compiuto l’ultimo passaggio formale. Nei prossimi mesi, questo Parlamento, e in particolare la Commissione Agricoltura, vigileranno affinché nella stesura degli atti delegati applicativi della Pac, sia rispettato l’accordo che Consiglio e Parlamento hanno così faticosamente raggiunto”. E’ il commento di Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, al via libera definitivo alla nuova Pac da parte dai Ministri dell’Agricoltura dell’Ue. “Il risultato - ha indicato il presidente Comagri - è una conferma dell’importante lavoro portato avanti in quasi tre anni di negoziati insieme a Consiglio e Commissione”. De Castro ha poi assicurato che “il Parlamento europeo, come istituzione democraticamente eletta, non si sottrarrà al ruolo di verifica dei poteri di delega che ha conquistato grazie al Trattato di Lisbona. Lo faremo - ha concluso - con lo stesso spirito che ha animato tutto il team negoziale per dare agli agricoltori e ai cittadini europei una politica agricola più equa e sostenibile, in grado di rispondere alle sfide del futuro”. Per l’Italia c’era presente il Ministro per le Politiche Agricole e alimentari Nunzia De Girolamo: “grazie tutti coloro che hanno lavorato alla realizzazione della riforma, dal Ministero ai precedenti Ministri e a chi ha lavorato in Europa. Sono convinta che i 52 miliardi di euro di finanziamenti per l’Italia (per i prossimi 7 anni) saranno ben usati per rilanciare un sistema in crisi ma che dà grandi risultati in agricoltura. Il 18 dicembre vedrò le categorie agricole e il 19 saremo in conferenza Stato-Regioni per risolvere e per chiudere l’accordo italiano sulla Pac. Se dovesse succedere - ha concluso - saremo i primi ed é un grande risultato per noi, perché significa che non é più la politica delle attese e del rinvio, ma che lo Stato, il Ministero dell’Agricoltura ed io, insieme agli Assessori Regionali e alle categorie, sapremo fare sistema, per scrivere insieme una politica agricola italiana”.

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