Francia, Italia, Spagna, Stati Uniti, Cile, Australia, al limite Nuova Zelanda, Argentina e Germania: alla fine, le mete agognate dai wine lover, e raccontate dai wine writer di tutto il mondo, si riducono ad una manciata di Paesi, e a qualche decina di terroir. Eppure, il vino si produce davvero in ogni angolo del globo, e la straordinaria capacità di adattamento della vite non è un cliché, tutt’altro, e lo dimostra il fatto che l’80% dei Paesi produttori, certo con numeri a volte irrisori, ma con storie assolutamente uniche ed affascinanti, è del tutto sconosciuto al grande pubblico. Nasce così, come nascerebbe un road movie in parte già scritto, il progetto “Wine Explorers” (www.wine-explorers.net), ideato da cinque ragazzi francesi che, per i prossimi 3 anni, viaggeranno nei luoghi più esotici di Bacco, come dei globetrotter del vino: 92 nazioni da visitare, divise in 250 regioni vinicole e 1.500 vigneti da scoprire, per 15.000 vini diversi da assaggiare. Un’esperienza che verrà raccontata in tempo reale con tutti i mezzi che la moderna tecnologia mette a disposizione: foto, video, blog, social, articoli ed aneddoti dagli angoli più remoti del mondo. Il protagonista del gruppo è Jean-Baptiste Ancelot, novello Colombo del vino che, con l’amico cameraman Ludovic Pollet, proverà a fare giustizia di tanta ignoranza, svelando gemme enoiche dall’Algeria all’Armenia, dal Bhutan a Capo Verde, dalla Cina a Cuba, dall’India al Giappone, senza disdegnare i terroir meno noti dei “soliti noti”, dal Sudafrica alla Francia, passando per Italia e Spagna.
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