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“CICLONE CINA”: IL PAESE DEL DRAGONE È L‘IMPORTATORE N.1 AL MONDO DI LATTE. NEL 2012 HA RACCOLTO 1.220.000 TONNELLATE DI PRODOTTI LATTIERO CASEARI. A DIRLO FIERAGRICOLA, SUI DATI CLAL, PIATTAFORMA CHE MONITORA IL SETTORE MONDIALE DEL LATTE

Sul latte mondiale si è abbattuto il “ciclone Cina”. Il paese del dragone è, infatti, il primo importatore al mondo di latte. Nel 2012, ha raccolto 1.220.000 tonnellate di prodotti lattiero caseari, l’11% dei volumi mondiali. Non solo; spostando l’attenzione sulla polvere di latte intero, la Cina ha importato 405.000 tonnellate (18% degli scambi mondiali) e sono notevoli anche i ritmi tenuti nei primi 11 mesi del 2013: +71% le importazioni di latte, per 110.000 tonnellate di latte sfuso e confezionato e 140.000 tonnellate. di latte per l’infanzia. Mentre i prodotti lattiero caseari, tra gennaio e novembre 2013, hanno registrato un +37,27%, per complessive 821.000 tonnellate. fra polvere di latte intero, polvere di latte scremato, burro e formaggi. Bene anche per i derivati, dalla polvere di siero (+16,12%) al lattosio e caseinati (+10,64%). A dirlo “Fieragricola”, la kermesse dell’agricoltura promossa da VeronaFiere (6-9 febbraio 2014, www.fieragricola.it), sulla base dei dati Clal (www.clal.it), piattaforma che monitora a livello mondiale il settore.
“Un altro elemento che fa ipotizzare un 2014 in crescita sul piano delle quotazioni del latte, afferma Fieragricola - è legato alle produzioni. L’Australia, tra gennaio e novembre 2013 ha prodotto 5,58% su base tendenziale e così il burro (-7,15%), i formaggi (-9,56%) e le polveri (rispettivamente -12,56% per la polvere di latte intero e -12,14% per quella scremata); gli Usa hanno prodotto +0,46% di latte, l’Europa +0,23%”.
“Il mercato - continua Fieragricola - sta attraversando una fase frizzante che potrebbe avere ripercussioni favorevoli anche sul prezzo del latte in Italia, il cui contratto di fornitura all’industria di trasformazione è in scadenza, per molti produttori, il prossimo 31 gennaio. Inoltre, i dati Clal evidenziano un ulteriore aspetto positivo, legato alle quotazioni delle polveri. La polvere di latte scremato ad uso alimentare vale, sul mercato olandese, 3.300 euro per tonnellate, nello stesso periodo del 2013 il listino era di poco superiore ai 2.650 euro. Performance simili anche in Germania (3.275 euro contro i 2.681 di 12 mesi fa) che per la quotazione della polvere di latte intero ha toccato i 3.790 euro la tonnellata; una corsa inarrestabile da un livello di 3.060 euro del gennaio 2013”.

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