Perdere 10 chili in 10 giorni mangiando dolci? Non proprio un’utopia, basta seguire la dieta della regina Maria Antonietta. Almeno secondo la “Marie Antoinette Diet” messa a punto dalla giornalista americana Karen Wheeler nel libro “The Marie Antoinette diet: eat cake and still lose weight” e suffragata da alcuni nutrizionisti come Michele Carruba, direttore del Centro di studio sull’obesità che spiega come questa dieta sia molto simile a quella mediterranea.
“Se non hanno più pane che mangino brioches!”, l’invito rivolto dalla regina Maria Antonietta al popolo francese ridotto alla fame è entrato nella storia, così come le abitudini alimentari della consorte di Luigi XVI, che non rinunciava mai a un pezzo di torta, compensando l’eccesso di carboidrati con zuppe e pasti serali molto leggeri. A distanza di quasi 400 anni questo regime fai da te è diventato una vera e propria dieta.
Secondo il dietologo Mabel Blades la dieta promette miracoli e si basa su una certezza storica: nel tardo Settecento Maria Antonietta non cominciava mai una giornata senza un pasticcino con il caffè o una cioccolata calda. E, dopo pranzi sontuosi, chiudeva spesso con una selezione di torte, frutti canditi e wafer. Eppure ci teneva alla sua linea, tanto da poter sfoggiare una vita di soli 58 centimetri. “Maria Antonietta aveva già capito quello che gli scienziati hanno dimostrato nel Ventunesimo secolo, cioè che non è tanto importante ciò che si mangia ma la quantità”, spiega la Wheeler. Di qui l’idea di creare un regime alimentare che tenga conto delle abitudini alimentari della regina, ma anche di moltissime donne francesi. “Sono note per mangiare molti grassi (la stessa cucina francese si basa su un uso importante del burro) ma anche per essere abbastanza sottili”, spiega. “Il segreto è tutto nei pasti serali”.
Il regime alimentare della Wheeler è tutto sommato semplice: permette di mangiare un dolce per colazione, un pranzo normale - tenendo sotto controllo però le quantità - e di concluderlo con un pasticcino. La giornata continua con uno snack più leggero a metà pomeriggio e si conclude con la cena. Che deve essere rigorosamente super light. Nulla di più. La giornata tipo prevede: a colazione una tazza di tè o caffè accompagnati con un pasticcino o una brioche. In alternativa si può ricorrere a una tazza di cioccolata calda. A metà mattina è previsto un frutto, come mela, pera o pesca d’estate. Il pranzo è normale: 200 grammi di carne, per esempio pollo, tacchino o faraona, cucinati alla piastra, al forno o al vapore. In alternativa si può scegliere un pesce, come l’orata o la spigola. L’accompagnamento è sempre a base di verdure, come gli spinaci bolliti e conditi con un filo d’olio. A metà pomeriggio è possibile mangiare un altro frutto o un vasetto di yogurt magro. Infine a cena largo alle zuppe: brodo di pollo o di verdura, oppure vellulate come quella alla zucca o alle carote. Da mangiare a volontà. Con questo regime, promette l’autrice del libro, si possono perdere fino a dieci chili in dieci settimane. L’importante è bandire del tutto fritture e fast food.
Secondo Michele Carruba, direttore del Centro di studio sull’obesità la cosa è plausibile:”la dieta migliore prevede un’alta percentuale di carboidrati. In realtà altro non è che la nostra dieta mediterranea, nella quale gli zuccheri devono rappresentare almeno il 60% della quota calorica giornaliera. Mentre la parte restante è rappresentata dai grassi, il 30%, e dalle proteine”.
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