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L’AGRICOLTURA FUORI DALLA CRISI? NO, ALMENO DAL PUNTO DI VISTA DEL CREDITO. TANTO CHE, NEL TERZO TRIMESTRE DEL 2013, SECONDO ISMEA SUI DAI SGFA, SI È REGISTRATA UN AUMENTO DEL “CREDIT CRUNCH”: PRESTITI CONCESSI A -21% SU BASE ANNUA, NEL SETTORE

Non Solo Vino
Difficoltà di credito per l’agricoltura italiana

L’agricoltura fuori dalla crisi? No, almeno dal punto di vista del credito. Tanto che, nel terzo trimestre del 2013, secondo elaborazioni Ismea sui dai Sgfa, si è registrata una stretta del credito, su base annua, nel settore primario, nell’ordine del 21%, con l’ammontare dei prestiti concessi tra luglio e settembre dell’anno scorso sceso a 426,1 milioni di euro. “La riduzione . si legge in una nota - ha coinvolto tutte le macro aree territoriali seppure con diversa intensità: più accentuata la flessione delle erogazioni nelle regioni di Nord-Ovest e nelle Isole a fronte di un andamento in linea con il dato medio nazionale nel Centro-Sud e di una contrazione più attenuata nel Nord-Est”. Inoltre, l’analisi Ismea rivela nel periodo luglio-settembre una riduzione su base annua di oltre il 37% dei finanziamenti a lungo termine, la cui quota sul monte prestiti complessivo è scesa sotto la soglia del 50%. Al contrario risultano in aumento le erogazioni di medio e breve periodo. “Data la stretta relazione tra la durata dei finanziamenti e le relative finalità, si risconta nel periodo in esame - commenta Ismea - un aumento dell’8% del credito di esercizio e una contestuale erosione delle erogazioni per investimenti e ristrutturazioni, scese rispettivamente del 23,1% e del 22,6% su base annua. Una dinamica che riflette la minore propensione delle aziende agricole a investire evidenziando, di converso, l’aumentato bisogno di liquidità per finanziare la gestione corrente”.

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