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UN ITALIANO SU DUE COMPRA SOLO L’ESSENZIALE, SECONDO L’ISTAT A CEDERE NEL 2013 NON SONO STATI SOLTANTO GLI ACQUISTI NELLE PICCOLE BOTTEGHE (-3%), MA ANCHE LA SPESA NELLA GDO (-0,4%) NONOSTANTE IL MOLTIPLICARSI DI PROMOZIONI E OFFERTE SPECIALI

Spending review: un italiano su due compra solo l’essenziale e, secondo i dati Istat a cedere nel 2013 non sono stati soltanto gli acquisti nelle piccole botteghe di quartiere (-3%), ma anche la spesa nella gdo (-0,4%) nonostante il moltiplicarsi di promozioni e offerte speciali con ormai più del 30% dei prodotti sugli scaffali a sconto. “Soltanto i discount, ultimo baluardo della spesa “low-cost”, continuano a resistere - precisa la Cia - registrando un incremento delle vendite dell’1,6%. D’altra parte, oggi sono 6,5 milioni di famiglie che dichiarano di fare regolarmente la spesa nei discount pur di risparmiare, con il 42% che privilegia le grandi confezioni o “formati convenienza” e il 32% abbandona i grandi brand per marche meno conosciute e prodotti di primo prezzo”.
La crisi che porta a dire addio al negozio di fiducia con quasi la metà degli italiani (47%) si reca in diversi esercizi commerciali per acquistare il prodotto che cerca dove costa meno, magari aiutati da internet e volantini sui quali è guerra nel pubblicizzare offerte speciali e sconti - commenta Coldiretti - con il 71% dei consumatori che dichiara di confrontare con piu’ attenzione rispetto al passato i prezzi, gli italiani - sottolinea la Coldiretti - sono costretti a trasformarsi in veri detective della spesa: il 62% va a caccia delle offerte speciali 3 per 2 e degli sconti e il 42% cerca sempre e comunque i prodotti che costano meno.
“Il risultato - continua la Coldiretti - è stata la crescita delle vendite dei prodotti low cost nei discount alimentari con circa sei famiglie italiane su dieci che hanno tagliato quantità e qualità degli alimenti privilegiando nell’acquisto prodotti offerti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. A differenza di quanto è accaduto per tutti gli altri settori - sottolinea la Coldiretti -, dall’abbigliamento alle automobili, in cui gli italiani hanno rinunciato agli acquisti, per l’alimentare, che va in tavola tutti i giorni, questo non è possibile, almeno oltre un certo limite, ma si è verificato un sensibile spostamento verso i prodotti a basso costo per cercare comunque di risparmiare. Dietro questi prodotti spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi - conclude la Coldiretti - occorre quindi verificare sempre gli ingredienti e la provenienza in etichetta, preferire l’acquisto di prodotti freschi o comunque poco elaborati e che non devono aver subito lunghi trasporti magari nei mercati degli agricoltori di campagna Amica, diffidare dei prodotti che costano troppo poco come certi extravergini che non coprono neanche il costo della raccolta, sono alcuni dei consigli da seguire”.

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