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IL 2014 SARÀ UN ANNO PARTICOLARMENTE VIVACE PER SLOW FOOD ITALIA: DAL 9 ALL’11 MAGGIO, SI RIUNISCE IL CONGRESSO NAZIONALE PER SCEGLIERE LA PROSSIMA GUIDA DELL’ASSOCIAZIONE, SALONE DEL GUSTO TORNA A TORINO E TERRA MADRE COMPIE 10 ANNI DI VITA

Il 2014 sarà un anno particolarmente vivace per Slow Food Italia: l’associazione, nata nel 1986 da un’intuizione di Carlin Petrini, che ha come obiettivo principale la promozione nel mondo del cibo buono, pulito e giusto, oggi conta 100.000 membri ed è presente in 150 Paesi diversi, tra il 9 e l’11 maggio si riunirà, a Riva del Garda (Trento), per il Congresso Nazionale che, dopo 8 anni di gestione di Roberto Burdese, dovrà scegliere la prossima guida, che resterà in carica fino al 2018. Un momento di passaggio importante, perché a Torino tornano il Salone del Gusto e Terra Madre (dal 2012 un unico evento) che, proprio come l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, compie i suoi primi dieci anni di vita. Ma la vera novità è che, per la prima volta, ci saranno due diverse candidature, non solo per la presidenza, ma per l’intero esecutivo: “Seminiamo il futuro…coltivando il presente” è la lista che propone Gaetano Pascale, mentre “Relazioni che cambiano il mondo” è quella che presenta Cinzia Scaffidi. Ovviamente, entrambi i programmi confermano la condivisione dei principi fondamentali e degli ideali di Slow Food, seppur in maniera diversa: rafforzamento delle basi territoriali e della rete di Terra Madre, importanza sempre maggiore alle attività educative, consolidamento dei progetti cardine come l’Arca del Gusto e i Presidi, senza mai perdere di vista l’internazionalità del movimento.
“Al di là della competizione che naturalmente genera, la duplice candidatura - spiega il presidente in carica di Slow Food Italia, Roberto Burdese - per la futura guida di Slow Food Italia è il più evidente segnale della grande vivacità che oggi caratterizza la nostra associazione. Le due squadre partono dallo stesso punto, cioè dal lavoro che hanno condiviso in questi anni. E si muovono verso il medesimo orizzonte, che è parte integrante di Slow Food internazionale. In questa mappa comune sono emerse due possibilità di percorso. Si può camminare con diversi mezzi, diverse velocità, scegliendo diverse tappe. È tra queste due opportunità che saremo chiamati a scegliere, sapendo che in ogni caso entrambe sono patrimonio di Slow Food Italia e che in ogni caso contribuiranno a definire un pezzo del nostro futuro”.
Info: www.slowfood.it

Focus - Le parole dei candidati alla presidenza di Slow Food Italia
“Relazioni che cambiano il mondo”: Cinzia Scaffidi
“Occorre aver chiaro che il nostro mestiere è cambiare il mondo dell’agroalimentare facendolo virare quanto più possibile verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ma dobbiamo concentrarci sull’elemento politico di questa sfida enorme. Per questo Slow Food Italia deve ulteriormente approfondire il senso politico e la pratica delle relazioni: abbiamo messo il cibo al centro della nostra visione, e così abbiamo reso evidenti le relazioni multidirezionali tra cibo, natura, diritti, affetti, democrazia, persone più o meno lontane nello spazio e nel tempo. Sono quattro anni densi di temi e di appuntamenti: Ogm, legge europea sulle sementi, Expo 2015, solo per citare i primi all’orizzonte. E questa crisi che ci interroga richiede creatività. Ma proprio per questo il nostro elemento fondante, la difesa del diritto al piacere, resta un elemento chiave: la realtà va studiata con passione, ma le soluzioni creative arrivano solo in un clima di piacevolezza, senza il quale non avrebbe senso un’associazione di volontariato”.
“Seminiamo il futuro…coltivando il presente”: Gaetano Pascale
“Il nostro impegno sarà improntato al coinvolgimento capillare di agricoltori, allevatori, pescatori, artigiani e consumatori (i nostri co-produttori) in tutti i progetti che Slow Food realizza, ma anche a favorire la partecipazione dei nostri soci all’elaborazione dei temi e dei contenuti da portare avanti. In questo modo potremo contare su una rete di Terra Madre sempre più fitta sui territori, in grado di rendere più virtuosi i sistemi di produzione, di distribuzione e di consumo del cibo, e di essere determinanti nelle scelte che influiscono sui modelli alimentari della nostra società. Vogliamo avere obiettivi chiari e misurabili, anche sui progetti già attivi come i Presìdi, i Master of Food e gli Orti in Condotta. E concludiamo con le parole d’ordine per i prossimi quattro anni: tutela, responsabilità e condivisione”.

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