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EATALY & BUSINESS: UNA BELLA INIEZIONE DI LIQUIDITÀ, I 120 MILIONI DI EURO SBORSATI DALLA BANCA DI INVESTIMENTI TAMBURI INVESTMENT PARTNERS, PER IL 20% DELLA CREATURA DI FARINETTI. CHE METTE INSIEME (ANCHE) I PICCOLI ARTIGIANI DEL CIBO E LA FINANZA

Una bella iniezione di liquidità per far fronte ad investimenti e debiti, i 120 milioni di euro che Oscar Farinetti ha incassato dalla banca di investimenti Tamburi Investment Partners, a cui ha venduto, tramite il “veicolo” Clubitaly (tra i cui soci ci sono le famiglie Branca, Ferrero, Lunelli, Lavazza e Marzotto), il 20% di Eataly. Di cui ora, si conosce la valutazione, ovvero 600 milioni di euro. Davvero non male, visto che i margini del gruppo, attesi per il 2014, sono stimati sui 45 milioni di euro (su un obiettivo di fatturato consolidato di 400 milioni di euro). Una cessione funzionale, visto il know-how di Tamburi, anche alla quotazione in Borsa, prevista come detto dallo stesso Farinetti, tra il 2016 ed il 2017.
“L’investimento per Clubitaly - ricorda un comunicato - è di 120 milioni di euro per il 20% del capitale di Eataly, con la previsione di un meccanismo di profit sharing e/o di aggiustamento quote in funzione dei valori di Ipo o di altre eventuali forme di valorizzazione nel corso dei prossimi anni. Una parte delle risorse introitate da Eatinvest sarà reinvestita in Eataly, anche al fine di supportare l’importante piano di sviluppo”.
Un’operazione (di cui Winenews ha scritto anche ieri in un articolo) che appare come un altro piccolo miracolo di Oscar che riesce a mettere insieme “diavolo ed acqua santa”, ovvero la promozione di prodotti (anche) del piccolo artigianato del cibo, e la finanza.

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