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QUADRI ALLA POLLOCK O ALLA KANDINSKY, CON NERO DI SEPPIA, POMODORI, RUCOLA, PERE, BARBABIETOLA, TABASCO: 14 GRANDI CHEF ITALIANI RIUNITI DA ALFONSO CATALANO NEL PROGETTO CREATIVO “COLORTASTE. LA CUCINA SI FA ARTE”, E LA TAVOLOZZA DIVENTA GASTRONOMICA

Quadri alla Pollock o alla Kandinsky con nero di seppia, pomodori, rucola, pere, barbabietola e tabasco, dai giardini di Napoli alle Alpi dell’alta Badia, passando per le strade caotiche della Roma imperiale e i vicoli stretti di Bergamo, da Potenza a Grosseto, Novara, Verona e Bologna: 14 tra i più grandi chef italiani, stellati Michelin, riuniti da Alfonso Catalano nel progetto creativo “Colortaste. La cucina si fa Arte”, sfidano il loro talento creativo lontano dai fornelli, sbizzarrendosi con tavolozze gastronomiche fatte di ingredienti prelibati: il cibo torna così ad essere protagonista di opere d’arte, attraverso creazioni culinarie non solo sul piatto ma anche su tele, dalla tiratura limitata. Il sapore, infatti, si trasforma in bellezza e stimola lo spettatore, ammaliato e incuriosito, a riflettere sull’importanza del cibo e sull’incredibile ricchezza di nuance ed espressività che ci regala la natura e la creatività umana.
L’idea di partenza è semplice: sollecitare i cuochi a creare i loro piatti lavorando e disponendo il cibo su un piano traslucido, come fosse la tela di un quadro. Il risultato è un “catalogo” della capacità pittorica dei cuochi che, artisti della cucina, utilizzando come materia prima il cibo e scegliendo liberamente gli ingredienti hanno saputo creare vere e proprie opere pittoriche. Fonte d’ispirazione per queste composizioni è la pittura astratta del ‘900, che lo chef reinventa servendosi degli stessi ingredienti che quotidianamente utilizza per realizzare le proprie ricette. Il cuoco diventa così artista tout-court, trascendendo la sfera gastronomica per appagare il proprio spirito creativo, in un significativo gioco di rimandi in cui il processo di manipolazione degli ingredienti resta focale.La tecnica fotografica utilizzata risulta determinante per permettere la trasformazione del piatto in un’installazione artistica, dove la dimensione propriamente culinaria risulta quasi impercettibile. La costruzione del set fotografico diventa parte integrante dell’opera: la “tela” è costituita da una lastra bianca traslucida retro-illuminata capace di creare suggestivi effetti di trasparenza, in contrasto con i colori accesi degli ingredienti e delle salse.
Info: www.colortaste.com

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