“Narrare” il made in Italy sia in Italia che all’estero. E da dove partire se non dalla grande distribuzione organizzata? Sono le grandi catene che devono proporre e raccontare l’enogastronomia, per farne capire il valore e la qualità. “Siamo convinti - ha spiegato Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, dal convegno “La distribuzione come strumento di narrazione del Made in Italy agli italiani e all’estero”, di scena ad Eataly Roma - che il cibo buono, sicuro e di qualità debba essere accessibile a tutti i consumatori italiani, anche a quelli più colpiti dalla crisi economica. Come Coop lavoriamo intensamente a questo obiettivo di sostenibilità economica e sociale. Coop è il distributore che negli anni più ha contribuito alle filiere del cibo italiano. Con la recente iniziativa di trasparenza sulle origini delle materie prime dei 1.400 prodotti alimentari confezionati a marchio (“Origini Trasparenti”), Coop prosegue un lavoro ormai storico di informazione ed educazione ai consumi e allo stesso tempo intende stimolare altri miglioramenti della competitività del sistema agro-industriale italiano”.
“Il cibo italiano di qualità - ha aggiunto il fondatore di Eataly, Oscar Farinetti - ha bisogno di essere narrato La distribuzione ha questo compito, che è un dovere ma anche un privilegio. Lo deve fare Eataly, lo deve fare la grande distribuzione ma anche la piccola. Tutti dobbiamo impegnarci nella narrazione”.
“28 anni di storia di Slow Food di esperienze, di confronto e lavoro con i produttori di tutti i territori d’Italia - ha raccontato Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia - ci hanno consegnato una profonda conoscenza del tema made in Italy, e di come esso possa essere narrato senza tradirne l’essenza. Per questo abbiamo iniziato, già dal 2009, a lavorare al progetto dell’etichetta narrante, che stiamo sperimentando con i Presidi Slow Food, ma che già stiamo provando ad estendere ad alcune altre realtà produttive a partire da Alce Nero”.
“Crediamo in questo progetto - ha concluso Christian Iperti, direttore generale di Auchan Italia - perché crediamo nella qualità e tipicità del made in Italy. Da sempre siamo impegnati nella sua valorizzazione, collaborando con le Pmi italiane, che rappresentano il 30% dei nostri fornitori, esportando ogni anno circa 750 prodotti locali in 13 paesi del Gruppo, e promuovendo sui nostri scaffali, insieme alla convenienza, anche una reale democratizzazione di prodotti ricercati e di qualità”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025