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Italia, Venezuela, Tunisia, Grecia e Svizzera: Aidepi stila la top five dei paesi più “pastasciuttari” al mondo. Il grande successo della pasta continua anche nel 2013 ed è sempre più apprezzato anche al di fuori dai confini del Belpaese

Non Solo Vino
Italia al top nel consumo di pasta

Italia, Venezuela, Tunisia, Grecia e Svizzera: Aidepi - l’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, stila la top five dei paesi più “pastasciuttari” al mondo. Il grande successo della pasta continua anche nel 2013 ed è sempre più apprezzato anche al di fuori dai confini del Belpaese.
L’Italia si conferma ancora il maggior consumatore di pasta a livello mondiale, staccando di molto gli altri Paesi, con un consumo procapite di 25,3 chilogrammi. Nel 2013 sono state consumate oltre 1,5 milioni di tonnellate di pasta, per un controvalore di 2,6 milioni di euro. Al secondo posto, tra i “pasta lovers” troviamo i venezuelani con 13,2 chilogrammi di pasta procapite consumati in un anno. Visto l’alto numero degli immigrati italiani, non stupisce che la pasta occupi ormai un posto d’onore sulla tavola della maggior parte delle famiglie argentine, anche se con alcune differenze rispetto alla tradizione culinaria italiana. Ad esempio, in Italia, il primo e il secondo piatto sono separati, mentre, in Argentina, il piatto è unico e la carne è l'ingrediente di base. Una curiosità? Uno dei modi in Argentina di cucinare la pasta è quello di lasciarla cuocere nel latte! Il risultato della Fideos con Leche è, infatti, una specie di pasta al forno, ma molto leggera.
“Tra i produttori mondiali di pasta - dichiara l’Aidepi - la Tunisia conquista la medaglia di bronzo, con un consumo procapite che si aggira intorno ai 12 chili l’anno. Questo Paese, per via della sua posizione strategica, ha visto il passaggio di quasi tutte le civiltà mediterranee ed ognuna di esse ha portato il suo modo di vivere e la sue tradizioni. Notevole è stato anche l’apporto della cucina italiana, soprattutto quella portata da siciliani e livornesi. È merito loro l’introduzione dei diversi tipi di pasta fresca e secca preparata con il sugo di pomodoro, della pizza, del brodo e delle minestre”.
Continuando a scorrere questa speciale classifica, troviamo la Grecia, in cui sono stati consumati 11,5 chili di pasta procapite nel 2013. In realtà, si dice che i Greci preparassero già il primo precursore della pasta ovvero il “laganon”, un foglio grande e piatto di pasta e tagliato a strisce. Oggi è forse il Pastitsio, altro piatto tipico greco, a rappresentare l’esempio più lampante della rivisitazione in chiave greca della pasta italiana: si tratta di una rielaborazione delle nostre lasagne, a base di pasta, carne macinata e besciamella. Fuori dalla Grecia il Pastitsio è popolare soprattutto in Egitto, dov’è noto semplicemente come “maccheroni con la besciamella” e a Cipro, come “macaronia tou fournou”.
Chiude questa speciale top five la Svizzera, con i suoi 9,2 chili di pasta procapite. La cucina italiana ha conosciuto in Svizzera un tale successo che ormai da tempo non viene più neppure considerata come straniera: non soltanto si mangia all’italiana in numerosi ristoranti e pizzerie locali, ma svariati prodotti italiani - come appunto la pasta - hanno perfettamente trovato cittadinanza nella cucina degli svizzeri.

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