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Gli chef dei Capi di Stato del mondo si riuniscono a Londra nell’annuale summit e puntuali trapelano “soffiate” dalle “cucine del potere”: dall’assaggiator anti-veleno di Putin al ritorno dei formaggi nazionali, dopo la parentesi Sarkozy, all’Eliseo

La vera “soffiata”, è quella su Putin: il Presidente russo, visti i tempi e gli eventi, ha un assaggiatore per sapere se il suo cibo è avvelenato. Ma non è l’unico gossip uscito dalle cucine dei “Palazzi del potere”: di sua maestà la Regina Elisabetta II si sa che non ama i crostacei, la cucina orientale e gli spaghetti, ma, accanto al tè, un gin prima di cena se lo concede sempre, mentre il Principe Filippo preferisce la birra al vino. Barack Obama? Che il Presidente Usa sia un grande amante della buona cucina, italiana in particolare, è cosa nota, ma anche lui ha un alimento che proprio non digerisce: le barbabietole rosse. Ecco vizi, preferenze e ossessioni dei più famosi leader mondiali trapelati, come succede ogni anno, dal summit a Londra del Club des Chefs des Chefs, l’associazione gastronomica più esclusiva al mondo, che ha regole rigidissime: per essere ammessi bisogna essere il cuoco personale in carica di un Capo di Stato.
Riportati da “The Independent”, si vocifera che, finalmente, con François Hollande, dopo la spiacevole parentesi dell’ex Presidente francese Nicolas Sarkozy, i formaggi, orgoglio nazionale, sono tornati sulla tavola dell’Eliseo (ma l’attuale Président sembra che alla baguette preferisca l’hamburger, e non ami caviale, aragoste e tartufi). Per la Cancelliera tedesca Angela Merkel, di metter al bando crauti, würstel e strudel non se ne parla proprio. Da Fabrizio Boca, da quasi 20 anni alla guida delle cucine del Quirinale - “la parte più gratificante è essere riuscito a soddisfare il palato di tutti i Presidenti per cui ho cucinato”, dice del suo lavoro - bocca cucita, e nulla di più di quello che si sa sui gusti del Presidente Giorgio Napolitano.
Quanto trapelato sull’assaggiatore di Vladimir Putin - il quale, peraltro, essendo membro dello staff di sicurezza dello stesso Presidente russo, non ha partecipato al simposio dei famosi chef, che si riuniscono una volta l’anno per scambiarsi opinioni ed esperienze e conoscere prodotti e cucine del Paese ospite - fa tornare alla mente tanti famosi assaggiatori che la storia e la politica hanno conosciuto: da quelli assoldati dagli Imperatori romani, dai Faraoni egiziani e dagli Imperatori Bizantini, a Margot Woelk che assaggiava ogni giorno i piatti di Adolf Hitler, che era vegetariano, così come ne aveva uno il dittatore rumeno Nicolai Ceausescu, e più di uno Saddam Hussein.
Le preferenze culinarie dell’attuale Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, in realtà, sono note, a partire dalla sua predilezione per il piatto principe della cucina italiana: gli spaghetti al pomodoro, preparati, racconta lo chef Fabrizio Boca, con ingredienti tutti rigorosamente made in Italy, dalla pasta di Gragnano ai pomodori Vesuviano Piccadilly, dall’olio che arriva dal viterbese alla cipolla siciliana, dal sale di Cervia al Parmigiano Reggiano. Ma lo sono anche la polenta con la lepre di Vittorio Emanuele II, i brodini leggeri e i babà di cui era goloso Sandro Pertini o la gallinella bollita amata da Ciampi, (raccolti anche nel volume “I menu del Quirinale” dell’Accademia italiana della cucina, per i 150 anni della storia d’Italia). Senza dimenticare il ruolo rivestito dai vini italiani, soprattutto nei pasti ufficiali con ospiti importanti: Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino, Chianti, Marsala, Chianti Classico, Trentodoc, sono solo alcuni versati nei calici nella storia.
Del resto quello degli chef dei Palazzi del potere è un ruolo “strategico”, se solo si pensa a quante decisioni, affari, controversie si risolvono attorno ad un tavolo, anche e soprattutto se apparecchiato. Riuniti al loro summit, spiega la personal chef di Obama, Cristeta Comeford, filippina di origini, e prima donna e prima asiatica a ricoprire il ruolo, “si può imparare gli uni dagli altri”, come metter d’accordo, almeno a tavola, i leader mondiali.

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