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L’estate in famiglia degli italiani? A tavola, che si conferma luogo preferito per stare assieme (81%) e condividere il cibo ma anche le proprie vite: vi si prendono le decisioni importanti e, a volte, si fa anche pace. Così un sondaggio di Levissima

Non Solo Vino
La tavola, luogo preferito per stare assieme e condividere cibo e proprie vite

La tavola è il luogo preferito dagli italiani per stare in famiglia, soprattutto in estate, quando il lavoro lascia spazio alle vacanze e diminuisce l’uso di mezzi tecnologici come smartphone e tablet. Emerge da un sondaggio condotto da Levissima su un campione di 1.800 persone tra i 18 e i 65 anni, per monitorare le abitudini degli italiani. Stando all’indagine, la tavola intesa come raduno ha un ruolo fondamentale per l’81% degli intervistati. Per il 65% si tratta del luogo che meglio consente di passare del tempo con i parenti, il 47% la sfrutta per prendere decisioni importanti mentre il 44% ritiene che mangiare tutti insieme nei mesi caldi sia il modo migliore per rappacificarsi e ritrovare armonia e complicità con i parenti.
Acqua (90%), pane (76%) e pasta (74%) sono, secondo il sondaggio, sono gli alimenti irrinunciabili di ogni famiglia italiana, mentre il bisogno di riscoprire la tavola come luogo d’incontro è più forte al Nord (47%) che al Sud (34%). Del resto, “nei tempi moderni la tavola svolge la stessa funzione che un tempo apparteneva alla piazza del Paese: è il luogo di ritrovo in cui si discutono i problemi, si traggono insegnamenti, si impara a vivere”, spiega Michele Cucchi, psichiatra e direttore sanitario del Centro medico Santagostino di Milano.

Focus - Lo studio: mangiare in famiglia aumenta le capacità sociali e la concentrazione nei bambini
Mangiare in famiglia e sedersi tutti assieme attorno alla tavola è un rituale bello e importante che tutti dovrebbero ritagliarsi. A ribadirlo, arriva ora anche uno studio, secondo il quale a trarre vantaggio dal pasto con i familiari sarebbero soprattutto i bambini, i quali ne trarrebbero vantaggio dimostrando un’aumentata capacità di concentrazione e sociale. A scoprirlo un gruppo di ricercatori dell’University of Oklahoma e dell’Oklahoma State University in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Family Psychology. Gli scienziati hanno analizzato le abitudini alimentari, il comportamento, il rendimento scolastico e le competenze sociali di oltre 24.000 bambini.
Dai risultati dello studio è emerso che condividere insieme alla famiglia i pasti può essere davvero vantaggioso per i più piccoli. I bambini dai sei agli undici anni d’età, infatti, che fanno i pasti in famiglia hanno migliori abilità sociali e vanno meglio a scuola di circa il 10%. I ricercatori non hanno specificato il numero di pasti ideali da condividere con la famiglia, ma sono convinti che almeno 4 siano necessari. “E’ possibile che le caratteristiche organizzative dei pasti in famiglia - hanno detto i ricercatori - forniscano una struttura, un ordine e una prevedibilità che fornisce stabilità ai bambini”.

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