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Italiani spendono meno ma “meglio” per il cibo. Più attenzione a filiera corta, “bio” ed ecosostenibilità, e la gdo si adatta. Così il Forum “Food marketing: un’analisi sulla relazione tra distributore e consumatore” in “Agricoltura Milano Festival”

La crisi continua a farsi sentire anche a tavola e gli italiani spendono di meno per il cibo, ma spendono meglio, privilegiando la qualità. E i discount che, in quest’ottica, dovrebbero registrare una contrazione nella spesa registrano invece un’inversione di tendenza, con aumenti di fatturato. Emerge da una ricerca dell’Università degli Studi di Milano - Bicocca e del Centro di ricerca interuniversitario in economia del territorio (Criet), presentata all’“Agricoltura Milano Festival”, nel Forum “Food marketing: un’analisi sulla relazione tra distributore e consumatore”, dove si sono confrontati docenti universitari, Google Italia, Slow Food Italia, Coop Lombardia e Cortilia, portale che aggrega gli agricoltori del territorio, soprattutto nella zona tra Milano e Varese, in tanti mercati locali online per comprare e vedersi recapitare a domicilio prodotti ortofrutticoli a filiera corta.
Nella recessione economica, emerge dalla ricerca, il consumatore si fa più selettivo ma con “comportamenti multipli”. Se da una parte si va sempre alla ricerca di promozioni e offerte essendo sensibili alla leva prezzo, una fascia più ristretta ma crescente di consumatori si concentra, invece, su scelte alimentari improntate alla qualità e alle nuove tendenze: biologico, eco-sostenibile, filiera corta, biodinamico. Su questa fascia, spiega lo studio, la leva prezzo incide meno, prevalendo nella scelta di acquisto il “fattore qualità e in alcuni casi il fattore moda”.
Proprio per questo la Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) in Italia sta vivendo una rapida trasformazione e sta ripensando profondamente le proprie strategie dal punto di vista del marketing e delle relazioni con i clienti. Gli hard discount dal canto loro registrano un aumento di fatturato e sembrano il format che meglio risponde alle dinamiche di mercato, con l’introduzione di servizi e di iniziative “a valore aggiunto”.
Nel contempo, emergono o rafforzano la presenza sul mercato canali distributivi alternativi, come i presìdi Slow Food, Eataly, i mercatini di “Campagna Amica” di Coldiretti e così via. Canali che si caratterizzano per un approccio più improntato nella relazione col cliente. E con la progressiva crescita delle nicchie di consumo (biodinamico, filiera corta, sostenibile) la gdo dovrà guardare con attenzione ai canali alternativi al proprio” suggerisce lo studio.
“Se da una lato c’è una contrazione della domanda di prodotti alimentari che va nella direzione di una minor quantità, dall’altro sono sempre di più i consumatori che fanno acquisti più consapevoli e non solo basati sul mero criterio del prezzo”, ha spiegato Marco Porcaro, ceo Cortilia, primo mercato agricolo online, sottolineando che “i consumatori vogliono conoscere da dove arrivano i prodotti che serviranno sulle loro tavole e vogliono incontrare chi le produce”.
Info: www.agricolturamilanofestival.it

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