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Le curiosità della Guida Michelin 2015: stella per il primo ristorante giapponese in Italia, lo “Iyo” di Milano, e per quello nel Museo d’Arte Contemporanea di Lucca, “L’Imbuto”. Lombardia al top tra le Regioni, Roma e Napoli prime tra le città

Non Solo Vino
La prima Michelin Italia 1956

332 locali stellati in totale (+3 sull’edizione 2014) con il blocco degli 8 tristellati confermati in toto - “Reale” di Castel di Sangro (L’Aquila), “Piazza Duomo” di Alba (Cuneo), “L’Osteria Francescana” di Modena, “Dal Pescatore” a Canneto sull’Oglio (Mantova), “Le Calandre” a Rubano (Padova), l’“Enoteca Pinchiorri” a Firenze, “La Pergola” del Rome Cavalieri a Romae “Da Vittorio” a Brusaporto (Bergamo) - senza alcuna novità, e qualche cambiamento tra le “2 stelle”, da cui escono “Il Rigoletto” di Reggiolo (Reggio Emilia) (che le perde entrambe), “Il Desco” di Verona e “Il Pellicano” di Porto Ercole (Grosseto) (che scendono ad una), e dove fanno il loro ingresso Giuseppe Mancino de “Il Piccolo Principe” di Viareggio e Francesco Esposito con il “Taverna Estia” di Brusciano (Napoli). Ecco i primi verdetti della “Guida Michelin” 2015, la più attesa e temuta guida ai ristoranti d’Italia, curata da Sergio Lovrinovich, presentata oggi a Milano.
Tantissime novità, invece, tra i ristoranti con “1 stella”, 285 in tutto, ma che vedono 24 locali uscire per stella soppressa o cessata attività, e ben 27 novità assolute, tra cui il primo ristorante giapponese stellato in Italia, lo “Iyo” di Milano dello chef Haruo Ichikawa, ma anche, tra le curiosità segnalate dalla stessa Michelin, la Macelleria Damini di Arzignano (Vicenza), storica macelleria di famiglia alla quarta generazione e anche ristorante, “L’Imbuto” di Lucca, ristorante nel Museo d’Arte Contemporanea, della città guidato dallo chef Cristiano Tomei, e “Le Tre Lune” di Calenzano (Firenze), ristorante messo in piedi da tre amici, Matteo Lorenzini, Ilaria Di Marzio e Tommaso Verni, che hanno unito le loro esperienze all’estero per portare qualche spunto francese nel Granducato.
“Siamo felici di festeggiare oggi 60 anni di eccellenza di cucina italiana che, da sempre, travalica i confini nazionali”, ha detto il direttore internazionale Guide Michelin Michael Ellis, che ha aggiunto: “non possiamo fabbricare le stelle, ma l’Italia resta una delle destinazioni gastronomiche più dinamiche al mondo”. Seconda per numero di stelle solo alla Francia, la “Rossa” dal 2015 sarà disponibile anche in versione “app”, per aiutare i viaggiatori a trovare più facilmente i ristoranti e gli alberghi segnalati: oltre 6.500 indirizzi, nel complesso, compresi 1.330 ristoranti che offrono un pasto di qualità a meno di 25 euro, e i 296 “Bib Gourmand”, esercizi che propongono una cucina di qualità, a carattere tipicamente regionale, con un menu completo a meno di 30 euro (35 euro nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti).
Tra le Regioni, la Lombardia conferma il suo primato con 58 ristoranti stellati, seguita da Piemonte, con 39, e Campania, con 35. Posizione n. 4 per la Toscana con 30, che è anche la Regione con più novità, ben 7. Tra le città, Roma Capitale lo diventa anche delle tavole stellate, con 20 ristoranti, a pari merito con Napoli, primatista però dei locali con 2 stelle, e con Bolzano che, con 19 ristoranti stellati, scende dalla prima alla terza posizione.

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