Le tensioni sul mercato del grano duro, nonostante l’impennata dei prezzi di queste ultime settimane, si inseriscono in un contesto generale diverso da quello dell’annata shock 2007-2008. A spiegarlo è l’Ismea, che evidenzia, per il grano duro, un divario del 30% tra il prezzo medio di 351,24 euro/tonnellata registrato nell’ultima settimana di ottobre e la quotazione record di 494,15 raggiunta nel febbraio 2008. Numeri all’apparenza esorbitanti ma che, se confrontati per esempio con il prezzo di una tazzina di caffè (80-1,10 euro), non sembrano essere così pericolosamente alti. In base alle rilevazioni dell’Ismea, peraltro, il frumento tenero si è mediamente attestato a ottobre a 191,00 euro/tonnellata, stabile su settembre e in flessione su base annua, mentre il mais, con un valore medio di 150,48 euro/tonnellata, è sceso ai minimi dal 2011.
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