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Ismea: le tensioni sul mercato del grano duro fanno balzare i prezzi ad ottobre 2014, a 351 euro alla tonnellata. Numeri all’apparenza esorbitanti ma che, se confrontati con il prezzo di un caffè (80-1,10 euro), non sembrano così pericolosamente alti

Le tensioni sul mercato del grano duro, nonostante l’impennata dei prezzi di queste ultime settimane, si inseriscono in un contesto generale diverso da quello dell’annata shock 2007-2008. A spiegarlo è l’Ismea, che evidenzia, per il grano duro, un divario del 30% tra il prezzo medio di 351,24 euro/tonnellata registrato nell’ultima settimana di ottobre e la quotazione record di 494,15 raggiunta nel febbraio 2008. Numeri all’apparenza esorbitanti ma che, se confrontati per esempio con il prezzo di una tazzina di caffè (80-1,10 euro), non sembrano essere così pericolosamente alti. In base alle rilevazioni dell’Ismea, peraltro, il frumento tenero si è mediamente attestato a ottobre a 191,00 euro/tonnellata, stabile su settembre e in flessione su base annua, mentre il mais, con un valore medio di 150,48 euro/tonnellata, è sceso ai minimi dal 2011.

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